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I valori eterni

DICEMBRE 2017 - TEORIA E PRATICA DELLA MEDITAZIONE PER LO SVILUPPO DELLE CAPACITA' METACOGNITIVE

E’ affascinante osservare come il pensiero di Patanjali, le cui radici affondano in epoche ben più lontane - sia così attuale e abbia oggi, più che mai, ancora la brillantezza e la forza ispirante. Il suo è un insegnamento fuori dal tempo, quindi eterno e parla all’eterno che è in noi.

Ho avuto all’inizio delle difficoltà a mettere in ordine quel mucchio di parole in sanscrito dove le vocali sono solo un pretesto, ma le parole sono solo portali magici che aprono al Sadhana Pada .Non importa sentirsi all’altezza o no di quell’insegnamento, ma il fatto di averlo ricevuto è il coronamento di una ricerca, un onore e poter avere in sé la serietà per realizzarlo è il segreto della realizzazione umana in questa Terra.

Noi veniamo da chissà dove e abbiamo desiderato entrare qui nel mondo per fare qualcosa, ognuno la sua cosa, ma è difficile entrare nella materia, nei sensi, e ricordare quella cosa. La materia è così densa e pesante che distrae con tutte le sue opportunità affascinanti. Un uomo comune , che non ha particolari slanci spirituali, comincia verso i 30 anni ( le nuove generazioni prima) ad annoiarsi delle possibilità della materia e dopo che hai sperimentato tutto quello che può darti il corpo e le cose materiali intorno a te, compresa la realizzazione del proprio ego, ad un certo punto, soprattutto se hai raggiunto alcuni degli gli obbiettivi principali, cadi in depressione colossali , delusioni sulla vita, sulle persone, su come funzionano le cose, noia ecc.. e ti domandi : embè, è tutto qui?
E’ dopo che cerchi altro e cerchi l’oltre. Naturalmente il rischio è di cadere in un’altra illusione.
Nel mio caso io ho cominciato molto presto a farmi delle domande spirituali, ma volevo allo stesso tempo godere di tutte le possibilità della materia. La ricerca del piacere mi ha portato all’amaro epilogo del senso del fallimento. Nella mia misura naturalmente. Avrei potuto fare di “peggio”, ma qualcosa di profondo di me, non l’ha permesso. E ne sono contenta. Ma forse avrei potuto anche fare un po’ di meglio, fino adesso intendo.
Nel Cantico dei Cantici dell’antico testamento c’è questa frase che ricordo a memoria : “cercai l’amore dell’anima mia, lo cercai senza trovarlo. Trovai l’amore dell’anima mia l’ho abbracciato e non lo lascerò più”. Ecco , per me questa “dottrina” è l’amore dell’anima mia.

Paola, dalla Sede del Veneto