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Il senso della vita

DICEMBRE 2017 - TEORIA E PRATICA DELLA MEDITAZIONE PER LO SVILUPPO DELLE CAPACITA' METACOGNITIVE

Anche in questo seminario vi sono stati numerosi spunti di crescita e riflessione. Ha inoltre fornito numerose conoscenze che hanno aperto a nuove prospettive di lavoro interiore e crescita. Mi sono trovata a riflettere sulla mia visione della vita e a come sia vero che proprio essa mi ha salvato e sorretto nei cosiddetti momenti “bui”.

Ho riflettuto sul dono che ho ricevuto nel avere una predisposizione naturale ad amare la filosofia e ho ricordato con amore e tenerezza quando per la prima volta ho incontrato lo studio di questa scienza. Mia madre mi ha sempre detto che sono nata “filosofa”, fin da piccola mi sono fatta domande esistenziali, ho cercato risposte e ho riflettuto sul significato della vita.
Questa propensione con profonda umiltà mi ha suggerito, e mi suggerisce, che non sei mai arrivato, che c’è questa Realtà ultima lì a portata di mano, ma che occorre aprire gli occhi per accedervi. A livello intuitivo pertanto si sente che vi sono vari gradi di percezione della realtà e che quando arrivi ad uno ti accorgi che ce ne è un altro più elevato e più profondo.
Mi sono sentita profondamente grata per avere avuto le opportunità, anche di sofferenza, che mi hanno portato a scoprire dal lontano occidente cristiano, gli insegnamenti dello yoga, studiare ed approfondire ciò che anime realizzate hanno sperimentato e ci hanno tramandato. Vedere nei testi rivelati la grazia e la misericordia divina che ci offre l’amore incondizionato, lasciandoci liberi di scegliere ma indicandoci al contempo la strada più veloce per tornare a casa.
Ancora una volta mi suscita meraviglia, ma al contempo mi rafforza nel sentire, che non vi è divisione religiosa giustificata, tutta la Verità è Una e i valori sono universali e condivisi.
In un mio sogno, non so dire se ispirato, ho sentito la mia missione di crescita che era l’abbandonare la spiritualità religiosa e dogmatica per cercare la chiesa universale: oggi intendo proprio l’abbandonare le credenze dogmatiche e separatrici per scendere e “sporcarsi” le mani nel laboratorio della vita, condividendo il cammino, così da tornare a “casa”. Proprio quel cammino di cui parla il Maestro Marco Ferrini, quel viaggio meraviglioso che lo è ancor più se fatto insieme.
La vita spesso ci chiama essa stessa a crescere, offrendoci prove, dandoci doti, facendoci pagare prezzi di scelte errate, premiandoci per atti ben compiuti; la vera differenza nella crescita però sta nella consapevolezza con cui affrontiamo ciò che viviamo.
Ho riflettuto sul fatto che molto di quanto ci è stato insegnato durante il seminario appartiene alla esperienza di tutti, magari occasionale, magari superficiale. D’altra parte sono sistematizzazioni di conoscenze che appartengono alla Verità che “è”, esiste, indipendentemente da come noi ci rapportiamo ad essa. Ed allora la differenza tra chi vede e chi non vede sta proprio nell’aprire gli occhi o nel vedere in modo consapevole per fare sì che gli accadimenti abbiano un senso evolutivo e non scivolino nella distratta conduzione di una vita passiva. Solo il desiderio e la volontà di partecipare al gioco della vita, mette in moto quelle energie universali di reciprocazione che ci aiuteranno a viaggiare ad occhi bene aperti e vivere nel vero Amore e nella benedizione divina.
Ed allora posso concludere che ancora una volta mi è profondamente risuonato il richiamo ad essere responsabili, ad accogliere le nostre responsabilità ponendo mano al nostro progetto di vita!

Marta, dalla Sede della Lombardia