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Il viaggio continua

MARZO 2018 - SEMINARIO DI FORMAZIONE CONTINUA

Sì il viaggio continua, perché penso che “chi si ferma è perduto”, specie per quanto riguarda la relazione di aiuto, dove mai si finisce di apprendere, per essere sempre più preparati ad andare incontro alla persona in difficoltà. Preparati non solo in merito a tecniche ed esercizi che possono diventare ottimi strumenti di lavoro, ma pronti ad un lavoro continuo con se stessi, perché diventa necessario approfondire le dinamiche interiori, proprio per osservare quelle emozioni legate a personali vissuti che ci possono ancora rendere fragili o instabili, con una modalità tale che potrebbe ripercuotersi nel colloquio con il cliente, dove può essere facilmente in agguato una dinamica proiettiva.

Per questo e anche per creare un gruppo dinamico di professionisti che hanno la volontà di mettersi costantemente in gioco, nel weekend appena passato il Centro Studi Bhaktivedanta ha fatto partire un nuovo corso: Formazione Continua ed Intensiva di Relazione Empatica.
Erano presenti circa venti persone composte per una buona parte da counselor che hanno già finito il loro percorso formativo e da alcuni docenti e tutor del Centro Studi Bhaktivedanta, che attraverso questo percorso a ciclo continuo di 4 seminari hanno la possibilità di aggiornarsi e crescere, nella condivisione empatica.
L’esperienza di questo fine settimana è stata davvero straordinaria, oltre qualsiasi aspettativa. È stata una sorpresa un po’ per tutti il ritrovarsi, molti non si conoscevano, e creare già dal primo incontro un clima di grande empatia e condivisione. Si sentiva da parte di tutti la volontà di voler andare oltre il proprio bagaglio esperienziale, ognuno di noi sentiva la necessità di confrontarsi per fare propria anche l’esperienza dell’altro e, soprattutto, ogni corsista non aveva timore a mettersi in gioco. Questo è stato molto chiaro fin dal primo momento di presentazione, dove è stato espresso da più persone quel: “mi vedrete commuovere spesso”. Era palese che sentivamo il bisogno di esprimerci nelle nostre fragilità interiori che a volte ancora ci limitano. Ora, più consapevoli per il percorso già fatto, non abbiamo timore a metterle a nudo, ed in quel contesto speciale eravamo maggiormente predisposti a condividerle, proprio perché sapevamo che il gruppo e le dinamiche degli esercizi sarebbero state delle opportunità enormi.
Il seminario è stato molto intenso, abbiamo lavorato tutta la giornata di sabato con esercizi sulla consapevolezza emozionale e rivisto la parte teorica del colloquio di counseling per partire tutti da punti comuni. Sono state ore così pregne di tante condivisioni e sentimenti che nessuno di noi ha avuto bisogno di pause, ce ne siamo scordati tutti! Condivisioni, emozioni raccontate e rappresentate ci hanno portato in una dimensione fuori dal tempo, dove la giornata è passata velocemente e nello stesso tempo sembrava dilatata e infinita.
I disagi dei singoli sono diventati i disagi di tutti, perché magari in sfumature e modalità diverse ci sentivamo tutti coinvolti e tutti ne abbiamo tratto un beneficio di grande valore. Alla fine della giornata ci siamo diretti alla porta a piccoli passi lentamente, confrontandoci tra noi, facevamo fatica ad abbandonare quella stanza, era come se nessuno volesse che quel giorno finisse. Rendendomi conto di ciò che stava accadendo ho detto al prof. Andrea Boni: “ Mi sa che ci devi spingere via a forza stasera se voi chiudere la giornata!”
La mattina della domenica ci siamo ritrovati molto presto, alle 5.15 per la pratica meditativa e una lezione sul primo verso del primo Canto del Bhagavata-Purana. La connessione ai testi sacri della tradizione Vedica sono importanti per una conoscenza che porti verso l’Assoluto e che ci ispiri ad una vera comprensione della relazione empatica con il cliente, specie nella fase di maieutica, dove il counselor Bhaktivedanta offre orizzonti di senso e nuove prospettive per attivare le potenzialità del cliente.
La mattinata è stata poi dedicata al colloquio di counseling, prima con la visione di una fiction e poi con un lavoro di supervisione e simulazione di colloqui. Questa simulazione è stata effettuata con una doppia telecamera che ha consentito di riprendere contemporaneamente sia il counselor che il cliente, con il fine di rivedere i vari passaggi e poter fare un’attenta osservazione delle aree di miglioramento.
È stata per me, che ho lavorato come counselor, una grande opportunità di revisione, dove ho potuto osservarmi e vedere come mi muovo durante un colloquio, le mie espressioni, la mia modalità e i punti critici su cui devo prestare attenzione e soprattutto mi è servito avere il feedback dei colleghi che hanno posto altri spunti di azione e prospettive che avrebbero preso in considerazione. Ampliare i punti di vista permette di crescere, di osservarsi e trasformarsi.
Era proprio questo che cercavo, ora che sono attiva nella relazione di aiuto, sentivo la necessità di maturare sotto alcuni aspetti, sentivo il bisogno di confrontarmi con altre esperienze.
Abbiamo concluso la mattinata con il pranzo presso la “Cucina dell’Anima” del Centro Studi Bhaktivedanta, con le ultime condivisioni e una grande gioia nel cuore per l’ opportunità che avevamo vissuto.
Ci siamo dati appuntamento con entusiasmo a luglio…. E con l’occasione allarghiamo l’invito a tutti i counselor che desiderano condividere un viaggio che andrà molto lontano…
A presto e grazie di cuore al Prof. Marco Ferrini e al Prof. Andrea Boni per averci offerto questo viaggio così speciale!

Alessandra Corà