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Novembre 2022 La Scienza della meditazione nel Counseling per lo sviluppo della consapevolezza e del potenziale umano e spirituale

Seminario di Formazione in Counseling ispirato dagli Insegnamenti e dalle opere di Marco Ferrini

Il percorso di formazione in counseling del Centro Studi Bhaktivedanta è basato sulle Scienze Tradizionali dell’India. I fondamenti teoretici, filosofici e spirituali sono enunciati, primariamente, nei seguenti due testi: Bhagavad-Gita e Yogasutra di Patanjali. Essi indicano chiaramente un percorso ben definito attraverso il quale trasformare i “mali” interiori per giungere ad una nuova e più elevata consapevolezza di sé. La pratica meditativa è la centralità di questo percorso, che è soprattutto un viaggio consistente in atto trasformativo interiore. 

Perché questo è importante nell’ambito del Counseling?

Un buon colloquio di counseling, secondo l’approccio Bhaktivedanta, è tale se sono ben armonizzate le seguenti componenti: 

La pratica meditativa consente proprio di imparare a sviluppare e praticare la terza componente che è quella osservativa: lo sviluppo del sé testimone dell’esperienza cognitiva ed emotiva. Naturalmente questa è la porta per l’incontro con la componente spirituale.

Qual è dunque lo scopo della meditazione? In che modo e verso quale direzione dovremmo convogliare il potere dell'immaginazione e della visualizzazione per acquisire maggiore consapevolezza del nostro potenziale interiore?

Nei Veda è scritto: 

“Come i raggi del sole permettono a persone altrimenti cieche di vedere il mondo, allo stesso modo i devoti del Signore, bramani colti e saggi, poiché hanno realizzato Vishnu e la sua illuminata dimora, possono rivelare agli altri questa suprema Verità”.

Nei testi indovedici si spiega che gli occhi di per sé non riescono a vedere la Realtà, rimangono piuttosto abbacinati dal mondo delle apparenze; gli occhi di prakriti, di materia, possono percepire soltanto la materia, nelle sue forme grossolane o sottili, ma per vedere ciò che è oltre ad essa, per risvegliarsi alla realtà interiore, profonda, per cogliere l'essenza dentro e fuori di noi, occorre ricevere la misericordia divina e dotarsi di altri occhi rispetto a quelli fisici.

Sono gli occhi dell'anima quelli che permettono di percepire nel relativo, e oltre ad esso, l'Assoluto, che possono cogliere l'eternità al di là dell'effimero, l'immortalità oltre la morte. La ricerca di se stessi rappresenta il substrato della meditazione e questo è confermato dalle grandi opere della Tradizione Indovedica. Anche numerosi altri autori, maestri di pensiero occidentali, hanno attinto dalla vastissima Cultura vedica strumenti, spunti e concetti per le loro dottrine e teorie: possiamo citare Carl Gustav Jung e la sua “individuazione di sé”. Individuare se stessi significa conoscere la nostra natura profonda, non limitarsi ad un livello superficiale e fallace quale quello della percezione sensoriale.

In questo Seminario saranno forniti i fondamenti teoretici e filosofici della meditazione, strumenti utili ed efficaci per il Counselor per imparare a stare nel qui ed ora, acquisendo consapevolezza e per orientare il cliente in un senso evolutivo oltre le maschere del sé.

La pratica teorica si alternerà con esperienze pratiche, esercizi di consapevolezza corporea ed emozionale, condivisioni in diadi ed in triadi.

ASCOLTI DI RIFERIMENTO: La Scienza della Meditazione di Marco Ferrini

DATE E DOCENTI: per tutte le sedi: 19-20 NOVEMBRE 2022 - con Andrea Boni, Silvia Minguzzi, Tania Zakharova ed i tutor del Dipartimento di Counseling