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Il nuovo Rinascimento nell'eta' del web

PAOLA DE PAOLIS FOGLIETTA

Il corso di counseling del Centro Studi Bhaktivedanta e' una scatola magica, in cui si entra in un certo modo e si esce rinnovati.
Anche gli animi resi più cinici dalle esperienze passate, ritrovano una dimensione umana e imparano a fidarsi degli altri senza particolare sforzo, solo prendendo coscienza di sé. Rinunciano a capire solo con la mente e la logica, come ci insegna la nostra cultura in preda da un'allucinazione collettiva dettata dalla paura e dal sospetto e cominciano a respirare, a rilassarsi.

In fin dei conti quello che offre il Centro Studi è un progetto piuttosto ampio che riguarda tutta la persona, nella sua parte fisica, con i corsi di cucina e yoga, alla sua parte emotiva con il counseling, nell'approfondimento della comunicazione empatica, fino allo studio intellettuale della filosofia indovedica. Tutto questo mira a una crescita completa dell’essere umano, per approfondire e far evolvere la sua parte spirituale.
A me ricorda lo spirito del Rinascimento italiano, in cui l'essere umano viene posto in un luogo centrale, come unità di misura dell'intero universo. Ma chi è questo nuova persona che il Centro Studi Bhaktivedanta ambisce a formare ?
Non è un padrone del mondo, perché sa che nulla gli appartiene. Non è un manager che pretende gestire le sue risorse e quelle degli altri, perché ha rispetto per ogni persona e permette a tutti di essere ciò che vogliono essere. Un essere umano che lavora per guarire i condizionamenti delle sue esperienze dolorose del passato, oppure le storture della sua educazione o del suo modo di interpretare le cose.
È un essere umano ecologico, perché non butta via nulla della vita, non distrugge, ma trasforma ciò che di solito è considerato rifiuto, di sé stesso e degli altri.
È una persona santa, non perché non commetta errori, ma perché se li commette si rialza subito ed è così umile da non giudicarsi.
Non vuole vincere sugli altri o avere ragione, perché le sue aspirazioni vittoriose sono dirette ai propri stati interiori condizionati.
È una persona che impara ad amare e non ha paura di rimanere ferita, perché il suo cuore non è condizionato dalla gioia o dal dolore o il caldo o il freddo.
L'immagine di Krishna che mostra il suo Vishvarupa ad Arjuna, all’interno della Bhagavad-gita, indica la complessità dell'universo di cui noi facciamo parte e ne siamo abbracciati, e anche che noi stessi siamo della stessa sostanza di quella complessità e di quella divinità.
La molteplicità e la diversità dell'esperienza umana diventa una risorsa che arricchisce e nutre, non un sentimento di separazione che fa sentire le persone straniere l'una con l'altra.
In questa prospettiva evolutiva si trovano al Centro persone molto interessanti e per niente scontate. Sono certa che se avessi incontrato la maggior parte di loro in un altro ambito, non sarei stata capace di cogliere la loro autentica bellezza interiore. Questo accade perché quando si seguono questi corsi, in particolar modo mi riferisco a quello di counseling che frequento, le persone non hanno più maschere o pose, si presentano come sono poiché non si sentono giudicate. Io stessa che ho un senso critico molto forte e a volte giudicante, mi accorgo che l'energia giudicante in me perde la sua forza, semplicemente perché non mi serve, non mi devo, e non voglio, difendermi, invece voglio incontrare davvero i miei compagni di corso.
Inevitabilmente si creano legami veri, che non hanno niente a che fare con forme di affettività dipendente o bontà stucchevole.
Fare questa esperienza per me significa che è possibile incontrare le persone al di là dei i loro involucri protettivi causati dalle loro sofferenze, è possibile davvero, non è una canzone di John Lennon. È possibile perché è da dentro che parte la mia fiducia , non da come si comporteranno gli altri con me.
Io ora ci credo.