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Come lacrime nella pioggia

ANTONELLA CANTON

In questi giorni sfogliando gli appunti di marzo mi è caduto l’occhio su alcune frasi: “non possiamo essere liberi da, ma possiamo essere liberi di…”

“Per dissipare le tenebre non dobbiamo lottare ma portare la luce”.

Da un po' di tempo il mio ex marito mi chiede di accudire i suoi animali perché il lavoro lo porta lontano da casa per settimane.
Per raggiungere quella che è stata per quasi vent’anni anche la mia casa devo fare una decina di Km ma lo faccio volentieri con lo spirito di portare il mio aiuto.

Effettivamente mi sono accorta con il passare dei giorni che ritornare in quella casa mi provoca inquietudine. Sicuramente l’abitazione aiuta perché ha un aspetto abbandonato ed è come se tutto si fosse “fermato” come nella storia della bella addormentata nel bosco, dopo che si è punta con il fuso.

Mi è capitato di transitare sotto il portico e di “sentire” ancora le risate di nostra figlia che giocava con le sue amiche ospiti a casa nostra.

Con il passare dei giorni ogni angolo diventava un ricordo, lo stagno pieno di fior di loto ora secco dove nostra figlia da piccola è finita dentro giocando, l’arcobaleno che compariva con il getto d’acqua della canna mentre d’estate scherzosamente la bagnavo, il cimitero dei nostri animali seppelliti e così via… ho iniziato a deglutire e gli occhi si sono inumiditi.

Ho deciso di fare una lunga passeggiata sotto la pioggia ripercorrendo in lungo e in largo la collina del nostro “vissuto”.

Ho ripercorso i tuoi lunghi passi, spesso incuranti di chi non riusciva a starti dietro.
Ho rivisto il tuo sguardo illuminarsi, nell’osservare qualsiasi animale incontrassimo.

Ti ho rivisto abbracciare il grande albero e chiedermi di ricongiungere le nostre mani per stringerlo in un grande abbraccio e rimanere con la testa appoggiata allo stesso in assoluto silenzio.

Ho risentito la tua voce raccontarmi i tuoi segreti di quando eri bimbo.

Ti ho rivisto tra i colori del bosco di fine estate e ti ho portato con me.

La tua forza, il tuo entusiasmo e anche la tua poca prudenza, il tuo essere un po' sgangherato.

Essere animalista, difendere gli animali, era una tua priorità e hai dato molto spazio a questo tuo ideale insegnandomi molte cose ma anche lasciandomi troppo spesso sola a crescere nostra figlia.
La nostra è stata una lunga storia, nata nel novembre 1990. Io ci ho creduto veramente alla nostra relazione e sono stata felice quando è arrivata nostra figlia.

Le lacrime si confondono con la pioggia, sono zuppa, mi gronda l’acqua dai capelli e ho i piedi bagnati.

Non mi importa e vado comunque avanti, voglio rivedere tutti quei posti stati per noi luogo di serenità; sono così limpidi i ricordi e dentro di me punge forte un’emozione di dispiacere, pizzica all’altezza dello stomaco e mi serra la gola.

Vorrei dissiparlo come facevano le zie con lo sporco dei panni, sbattendoli sulla pietra del lavatoio…avevo dei valori che erano prioritari nella mia vita e avevano a che fare con la famiglia come cosa più importante, ma era un mio ideale, MIO, remoto.

Mi chiedo dov’ero quando ho scelto nella vita con chi “viaggiare”, perché ho accettato tante cose che non mi piacevano, ma quello che mi importa è cosa ho imparato dalla nostra storia, senza rimanerne travolta.

Vorrei poterti raccontare quello che vivo e chiederti cosa è stato tutto questo per te ma in fondo come dice il maestro Marco Ferrini possiamo influire sul passato curando noi stessi, arricchendoci di quella esperienza passata.

Asserisce che non si impara solo dai successi ma molto di più dagli errori e se perdoniamo noi stessi, oltre che gli altri, gli effetti si avranno “al quadrato” perché c’è un mondo sottile che agisce in modo potente.

So che ha ragione e se pur con una reminiscenza di tristezza mi sento rassicurata e ritorno alla macchina per andarmene a casa, un’altra casa, lasciando lì la “bella” addormentata nel bosco.

Grazie per questa opportunità che mi viene offerta di potermi esprimere, di rivedere me stessa e di mettere in campo quella che è stata la mia palestra di vita, con la consapevolezza che chi legge mi offre sostegno, amore e discrezione. Solo così questo è possibile.