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Riflessione sul Seminario - Superamento di attaccamenti e condizionamenti

DAVIDE TUL 

Viaggiare significa aprirsi verso un nuovo mondo. Tre giorni armoniosamente carichi di emozioni e sentimenti. Un’energia travolgente con effetto “tsunami”. Andrea ci aveva scherzosamente avvisato che non avremmo avuto neanche il tempo per respirare visto il programma da seguire e completare in questo breve arco temporale. Ho vissuto giornate molto intense, trovandomi a volte anche in situazioni di disagio per la difficoltà nell’apprendere velocemente determinati concetti. Infatti, consapevolmente prendo atto della mia “lentezza” nel metabolizzare, ponendomi l’obiettivo di velocizzare questo processo psichico. Con grande entusiasmo ho partecipato a tutti gli esercizi ed ai laboratori offerti dal CSB, cercando di cogliere l’importanza della fratellanza nella crescita spirituale. Una delle molteplici note costruttive in tutto questo, è il fiorire delle buone relazioni tra corsisti. La finalità della connessione, ovvero, il rapporto empatico si attua mediante l’accoglienza, l’ascolto, il non giudizio…è uno scambio d’Amore reciproco. Attraverso la pratica delle diadi, triadi o di gruppo, si riesce a far emergere problematiche importanti che altrimenti rimarrebbero latenti come dei fantasmi che puntualmente si ripresenteranno alla prossima difficoltà, turbando nuovamente la nostra vita terrena. Nella giornata di venerdì ho percepito tanta curiosità e voglia di ricerca nel sperimentare le buone relazioni.

Vorrei fare un plauso a tutto lo staff di “cucina per l’Anima”, che ci sostiene con del buon cibo non violento. Il nutrimento spirituale è importante, e anche vero che abbiamo un corpo fisico/materiale e va trattato con rispetto e gratitudine affinché possiamo beneficiare di una buona salute. Una frase di Virginia Woolf che si sposa divinamente con questo contesto è la seguente:” Non si può pensare bene, né amare bene, né dormire bene, se non si è pranzato bene.”

Rilevante la sessione di sabato mattina, con l’esposizione delle sei tesi fondate attorno al vissuto dei candidati. Interessante l’esposizione sulle difficoltà giornaliere che emergono apparentemente insuperabili e come per mezzo della conoscenza e della cultura indo vedica possiamo riprendere le redini della nostra vita. Il percorso formativo di Counseling offre gli strumenti più appropriati per conoscere in primis sé stessi, ed attraverso questa consapevolezza entrare in contatto empatico con l’altra persona e le rispettive dinamiche in atto.

Tra i presenti ho percepito molta gioia e dolcezza verso i candidati. L’armonia creatasi nella sala mi trasmetteva un senso di equilibrio. E’ un momento di grande condivisione, nel quale si avverte fortemente la linea di demarcazione chiamata traguardo. Un punto di arrivo che non è la fine...è il principio dell’inizio verso una professione o meglio una missione. Non sono mancate le domande di approfondimento che, da un mio punto di vista hanno rifinito e coronato l’esame dei futuri Counselor.

La Sessione del sabato pomeriggio l’ho vissuta come un evento tanto importante quanto straordinario. Ho avuto il privilegio di assistere al colloquio tenuto dal Maestro Marco Ferrini e dall’ospite Alessandro C. Il tema in discussione verteva sul “Ricominciare”. Di primo acchito mi sentivo in chiusura e con qualche pregiudizio nei confronti dell’ospite con un vissuto criminale. Esprimeva concetti di libertà, integrazione e conversione con una tale naturalezza che non comprendevo da dove arrivasse tutta questa sincerità. Via via che narrava il proprio vissuto, percepivo la sua autentica redenzione e come l’ambiente penitenziario lo ha agevolato verso un cambiamento proattivo nello studio conseguendo anche il diploma. Con l’aiuto del Maestro ed attraverso la Bhakti è riuscito a ritrovare la propria autostima iniziando così un processo di riconversione. Veramente ammirevole!

La domenica mattina ho partecipato come cliente al colloquio pre-tesi di Antonella. Un’esperienza forte e travolgente, che ha scardinato sul piano interiore diverse problematiche a me scomode. Sono contento perché mi sono messo in discussione riguardo “la timidezza” che provo davanti ad un gruppo consistente di persone ed aver esternato problematiche familiari di un certo peso. In tutta onestà posso dire che il seminario è stato impegnativo. Ho ricevuto molto materiale sul quale lavorare ed approfondire con delle riflessioni. Sento che dentro di me alberga ancora molta rabbia per l’incapacità nel risolvere questioni che si trascinano da anni. Una delle molteplici frasi del Maestro che risuona dentro di me alleviando parte della sofferenza e incentrata sul “guardarci dentro”, essere consapevoli della propria natura riconoscendo i condizionamenti che influiscono sul nostro agire. Entrare in relazione con la parte più autentica di se stesso.

Ringrazio di Cuore i miei compagni di viaggio, i tutor e tutti i docenti del CSB. Praticare in gruppo del “surf” spirituale cavalcando l’onda della conoscenza mi stimola nel proseguire e a realizzare nuove esperienze.