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Babbo Natale esiste…. ed io l’ho sempre saputo!

La magia delle festività natalizie è sempre stata per me rappresentata da Babbo Natale, anche dopo aver saputo che chi portava i doni erano mamma e papà, tuttavia nel mio cuore non ha mai perso forza quella fiaba, ho continuato a coltivarla crescendo con gli anni e si è poi sbizzarrita quando sono diventata mamma di Simone, fintanto che ci ha creduto. Sicuramente mi divertivo più io che lui a mettere in scena l’atmosfera a partire dalla letterina i primi di dicembre e poi la sera della vigilia: la preparazione del latte e cacao, i biscotti sul tavolo e cose varie per addolcire il lavoro di Babbo; e poi una volta messo a nanna il bimbo, nel far sparire tutto lasciando evidenti tracce del suo passaggio e della sua scorpacciata. Povero Babbo, sicuramente gli sarà venuto il diabete, ad ogni fermata ha dovuto rimpinzarsi di bevande e dolcetti vari… Vero è che hanno lasciato nel giardino della memoria ricordi vividi dove tornare per non far mai sbiadire la magia e ritrovare la gioia di quei momenti. Oramai da qualche anno è necessario andare in quei ricordi con molta determinazione per mantenere in auge quell’atmosfera, perché la vita scorre, i figli crescono e se ne vanno lontano e inevitabilmente cala un velo di tristezza. Tuttavia, dipende da noi se vogliamo vivere nella tristezza o far sì che ogni Natale racchiuda sempre la bellezza che rappresenta. Quindi, per fare in modo che potesse essere così, quest’anno sono partita di gran lena con molto anticipo con addobbi e atmosfera natalizia fatta di canti a tema. Era necessario, per contrastare la pesantezza dell’energia che circola di questi tempi. Per cui, non mi sono fatta mancare nemmeno un bel po’ di film natalizi di quelli che raccontano cose belle, dove tutto ha un lieto fine perché a Natale tutto può accadere. In questa atmosfera “zuccherosa” che ho voluto creare mi sono detta: “Ma vuoi vedere che ci sto credendo così tanto che quest’anno succede davvero qualcosa di magico?”
E in effetti è stato proprio così…
No… non è tornato Simone, non ho trovato un “moroso” e nemmeno è tornato l’ex marito… niente di tutto questo che di solito succede nei film che ho visto!
Quest’anno è davvero arrivato Babbo Natale….
Non sto scherzando ed è stata un’emozione fortissima…
Ma partiamo dall’inizio…. Il 23 sera saranno state le 19 suona il campanello: ho il citofono che funziona, in questi giorni, solo in uscita, nel senso che chi è fuori sente me, ma io non sento loro, allora che fare?
Ho preso le chiavi e sono scesa al cancello dove trovo un signore “mascherato” che mi dice: “Sei Alessandra?”
-Ed io:” Si certo!”
“Vengo dal negozio “Armonhie” e ho un regalo per te da parte di una tua amica.”
“Wow, dico io elettrizzata, e posso sapere chi è questa amica?” Il signore “mascherato”, è Andrea, marito di Susanna la titolare di Armonhie, e trionfante mi comunica che è da parte della signora Bologna!
“Guarda che ti sei sbagliato, rispondo, con voce un po’ delusa, io non conosco nessuna signora Bologna.”
“Ma tu non sei Alessandra Corà!”
“Si!” rispondo.
“Allora il regalo è tuo!” Accidenti, penso, l’ho messo in difficoltà ed io sono imbarazzata… ma di chi è questo dono allora? Ci pensa un attimo, alza la mano come a dire: aspetta… e poi si dirige verso la sua auto prende un foglietto e torna al mio cancello, gli occhi sorridono, lo vedo anche se la luce è poca.
“Scusami, dice, ma non mi sono sbagliato questo pacchetto è per te e te lo invia Valentina Bologna!” Tutto diventa chiaro, lo ringrazio, mi scuso per il “qui pro quo” e mi metto a ridere, perché Bologna non era il cognome ma la provenienza; il dono è proprio mio, lo prendo in mano con molta meraviglia perché non me lo aspettavo, Vale l’ha studiata proprio bene questa sorpresa. Rientro emozionata con il pacchetto tra le mani, lo osservo e sembra sfavillare, lo poso sotto l’albero e sento nel cuore quella gioia di pura meraviglia che hanno solo i bambini. Dopo pochi minuti arriva nel cellulare un messaggio: è lei, caspita che sincronia, chissà come se la ride, me la immagino. Leggo con attenzione le sue parole che mi sciolgono: “Sorpresa! Che bello, immagino la tua faccia! Volevo farti felice e farti sentire calore, vorrei che sentissi il mio abbraccio ed il mio affetto in questa apparente lontananza. Sei tanto cara per me e sei una vera amica. Sono grata a questo anno per averci unite e grata a te perché mi sento bene, contenta, capita, quando siamo insieme.” Poco dopo mi chiama, sono ingolfata nel pianto e anche nell’imbarazzo, io non ho pensato a nulla per lei e glielo dico… e le sue parole mi emozionano ancora di più. “Immaginavo che ti saresti sentita in imbarazzo, allo stesso tempo è giusto così, volevo che non ti sentissi sola, volevo che ti giungesse tutto il mio affetto in questi giorni che so possono essere difficili per te.” Piango di felicità, in effetti il dono in sé è stato un mezzo, perché il vero regalo è la nostra relazione. Con questa sorpresa mi ha inviato il suo affetto, il suo prendersi cura di me, il dono materiale diventa quindi il simbolo della presenza, di un esserci che non ha confini e restrizioni, che nasce nelle relazioni vere, evolute ed importanti, che nutrono, che sono benefiche, che rendono la vita preziosa; sono grata per questa sorpresa, grata per questo gesto d’amore, sono grata del suo esserci! La venuta di Gesù su questa terra doveva agevolare proprio la relazione tra gli uomini e tra gli uomini e Dio, se non c’è relazione non c’è evoluzione e crescita, la relazione ci stimola in tal senso. Per questo diventa quanto mai necessario lavorare sulla relazione con noi stessi prima e con gli altri poi, perché non rimangano solo meri coinvolgimenti che portano ai tanti fallimenti relazionali con cui ci confrontiamo tutti i giorni. Le relazioni vanno nutrite, coltivate e curate, anche se la nostra indole egoica e condizionata porta molte volte a “predicare bene ma a razzolare male”! È facile cadere nell’incoerenza, per questo è importante ritrovare la connessione profonda con il nostro essere che ci congiunge al divino, è in quell’armonia che accediamo alla migliore versione di noi stessi che agevola ad osservare e capire con empatia l’altro, a vederlo con occhi veri e sinceri, per esserci al di là di ogni impedimento. Questa è la magia del Natale che si rinnova, cambia veste, cambia modalità come la vita che è in continua trasformazione proprio per questo sempre ricca di meraviglia basta saper attendere, l’Amore arriva sempre e comunque! Grazie cara Vale per aver reso questo Natale davvero SPECIALE!
Ti voglio bene!

Alessandra Corà