Scritto il . Pubblicato in Articoli.

Piccola storia d’amore

Chi mi conosce sa che amo le storie, qualsiasi storia, quelle che scaturiscono dalle pagine dei libri e soprattutto quelle autentiche e vissute dalle persone che accompagno come counselor e che riempiono la vita di emozioni.

Ogni volta resto ammaliata dalla peculiarità delle vite, dalle sincronicità, dalle sofferenze che legano le persone le une alle altre in un vortice che a volte sembra non avere fine.

Tuttavia ci sono delle storie che sembrano arrivare per farti osservare quanto bene c’è intorno e quanto l’amore sia sempre il fulcro di ogni cosa.

Mi occupo da molti anni di letture ad alta voce come servizio di volontariato e stasera era il mio turno in una struttura che ospita degli adolescenti che per vari motivi sono stati allontanati dalle famiglie.

Ogni due settimane, al venerdì, si ascoltano storie, nell’orario del dopo cena e da qualche mese siamo immersi nella saga di Harry Potter. Gli ospiti della struttura sono sempre molto accoglienti e quando entrano in confidenza ti raccontano di loro, allo stesso tempo non mi era mai capitato di ascoltare una condivisione così intima.

Ero seduta sul divano e attendevo che finissero di cenare, per poi catapultarci nel magico mondo di Harry, quando mi si avvicina Michele, mi saluta sorridente, mi chiede come va e ci scambiamo dei convenevoli sulla vita, mi racconta della scuola e della sua preoccupazione per il passaggio alla terza media perché ha paura degli esami; tuttavia manca ancora un anno, così gli faccio osservare che se studia e si prepara gli esami saranno per lui una passeggiata. Mi sorride con i suoi occhietti furbi. Poi mi osserva e mi chiede con fare indagatore, e lo fa ogni volta che mi vede, se ho sistemato le stanghette dei miei occhiali che per lui sono sempre troppo allentate. Ha una passione per queste cose, i suoi occhiali sono sempre perfetti e se li sa sistemare da solo, stasera poi aveva una montatura nuova di zecca che lo rendono ancora più carino.

Ad un tratto mi guarda un po’ sornione e se ne esce con: “lo sai che sono innamorato?”
Mi ha toccato il cuore, e non poteva essere altrimenti, la scoperta di un sentimento così bello non si può non condividerla con qualcuno!
“Sono tanto felice per te Michele” gli rispondo… e curiosa gli chiedo: “E lei ricambia questo sentimento?” Michele risponde con un tono di voce pregno di affetto: “Lei dice che sono un caro amico perché quando ha bisogno io ci sono sempre.”
“Che bello Michele!”, rispondo commossa.
“È una cosa stupenda che tu ci sia sempre quando lei ha bisogno, è la forma d’amore più preziosa, grazie per averlo condiviso con me. Mi hai reso davvero molto felice.”
“E come si chiama questa amica così speciale?”
“Ilary” risponde e nel mentre, come a proteggere l’emozione del sentimento, abbassa gli occhi e le guance prendono colore.

In quel momento lo avrei abbracciato forte ma in questi tempi non si può, credo tuttavia che l’energia del mio desiderio gli sia arrivata.

La condivisione di Michele è stato un dono inaspettato, di straordinaria bellezza, non di certo scontata, che mi richiama al senso profondo del servizio che offre il counselor formato con l’approccio del Centro Studi Bhaktivedanta: un counselor basa la sua “mission” proprio su questo esserci in modo amorevole, perché è attraverso l’affetto che si prende cura degli altri ed è sempre l’affetto che agevola a trasformare ogni sofferenza.

Michele nel suo candore mi ha fatto percepire quel “dona di cui hai bisogno.”

Come troviamo scritto nel testo del prof. Marco Ferrini “Dall’Eros all’Amore”: “Nell’amore-dono il desiderio di dare e di amare diventa certezza di essere amati e porta l’individuo a sperimentare un appagamento interiore profondo, in un forte e dolce sentimento di comunione con tutte le creature e al livello più elevato con Dio”.

Amore come nutrimento e cura sembra la cosa più facile di questo mondo, vero è che l’amore che cura necessita di uscire dalle spire dell’ego e abbisogna della purificazione del cuore, affinché le istanze luminose dell’anima possano sbocciare per andare incontro agli altri, in maniera vera ed autentica.

Quando si incontrano storie di vita, piccoli miracoli relazionali, cresce dentro al cuore una speranza enorme e il virus che distanzia, le difficoltà della vita, svaniscono difronte ad un ragazzino innamorato che ti apre il suo cuore e che mi ha fatto davvero: rivedere le stelle...!

Alessandra Corà