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Un percorso di vita all’interno del Counseling del Centro Studi Bhaktivedanta

 

di Giampiero Scopetani e Andrea Boni

Il percorso di formazione in counseling del Centro Studi Bhaktivedanta è una occasione straordinaria di crescita e sviluppo personale. Chi arriva trova un contesto molto dinamico, con lezioni frontali sulla filosofia e psicologia dello Yoga, unitamente a laboratori esperienziali di gruppo, per apprendere l’arte della relazione di aiuto. È un’applicazione degli Insegnamenti della Bhagavad-gita e degli Yogasutra di Patanjali nell’ambito della crescita intra ed inter-personale. Un vero e proprio cammino al termine del quale se ne esce arricchiti e rafforzati.
Ho il piacere di condividere qui di seguito la premessa di una tesi di fine percorso di Giampiero, nostro corsista, perché esemplifica bene un esempio di trasformazione interiore. Spero che possa essere di ispirazione per chi desidera intraprendere un percorso di conoscenza di sé e, se possibile, applicarlo per contribuire ad un mondo migliore.

Sin dal momento della mia iscrizione a questo percorso, il pensiero di sostenere un esame e una tesi, mi ha sempre destato molta preoccupazione, a tal punto di non iniziare neanche. Come potrete leggere all’interno di essa capirete che tutto è dettato dal non sentirmi capace abbastanza e dalla paura del giudizio degli altri. Questa tesi non ha lo scopo di mostrare un rimedio per risolvere le proprie insicurezze né tantomeno è un manuale per gestire l’influenza che gli altri possono avere su noi stessi, bensì un elenco di esperienze che ho maturato durante questo percorso. Giampiero si mostra nelle sue più profonde analisi e introspezioni, proprio come si sentiva e come si vedeva solo tre anni fa prima di iniziare questo cammino, mano nella mano, con il Centro Studi Bhaktivedanta e i suoi docenti, fino a mostrare cosa ha messo in atto e cosa sta sentendo dentro di sé. Ci tengo a far notare che non ho scritto “a dove è arrivato”, perché realmente non penso di essere arrivato da nessuna parte, ma credo realmente di aver ricevuto formazione su come mettere in atto, prima su me stesso e quando avrò fatto sufficiente esperienza anche sugli altri: l’ascolto di me stesso, riconoscere il proprio sentire, accettare le proprie difficoltà e imparare a cercare di essere in ogni momento la versione migliore di me stesso.
Le mie esperienze possono dimostrare a chiunque che anche chi ritiene di avere serie difficoltà con lo studio, come sono realmente io, applicando volontà, seguendo gli insegnamenti e mettendoci un po’ di metodo, può capire che tanti risultati che ai miei occhi potevano sembrare irraggiungibili, sono invece realizzabili. Come sento ripetere spesso dalla voce del monaco Guidalberto Bormolini: “se anche pensi che sia impossibile da realizzare, almeno non disturbare che ci sta provando”.
Grazie a questo corso ho recepito formazione adeguata ad individuare che sono solo io l’artefice del mio stare, e di questo “stare con me tesso”; dopo tre anni di insegnamenti, penso di aver capito quante “fughe” applico proprio per non stare nella realtà. Il cambiamento, per me, si è risolto in queste semplici parole “vivere la realtà che arriva così come è”, quindi stare nel momento presente vivendo ciò che mi arriva accogliendolo, e sento che sto andando verso la migliore versione di me stesso. Applicando tutto questo è diminuita la paura di fallire, la paura del giudizio degli altri e il giudice interiore è diventato meno cattivo. Coloro che avranno voglia di leggere questa tesi, potranno trovare argomenti per capire come ho raggiunto la consapevolezza di “provare” anche se ho avuto paura di fallire, piuttosto che non fare; ho imparato in questo triennio la differenza tra il fallire di un singolo evento, e il sentirmi un fallito. Quindi vorrei incoraggiare un altro “Giampiero” a leggere questa tesi dicendogli che se questo triennio è riuscito a portarlo a termine “uno come me”, può farcela realmente chiunque grazie ai docenti del CSB e agli insegnamenti che in questa scuola, oltre al counseling, si possono ottenere.
Scrivere questa tesi mi ha permesso di ripercorrere i miei passi fatti, rivedere i pensieri che mi abitavano e vedere come in soli tre anni si possa notare la differenza con quelli che vivo ora; vedere quali erano le mie abitudini e quali sono quelle di adesso, vedere come parlavo a me stesso e agli altri e vedere invece oggi e soprattutto come sono cambiate le mie relazioni grazie a questo dialogo empatico che ho imparato, e che ancora voglio migliorare. E’ proprio come dice Ferrini: “puoi portare il cavallo alla fonte, ma non puoi obbligarlo a bere”, e ringrazio il Signore che il 22 gennaio del 2017 mi fece incontrare in uno stand ad una fiera il CSB, dove mi furono illustrati gli audio di Ferrini, quella fu la mia fonte a cui “Lui” mi ha fatto arrivare; e nonostante la mia profonda diffidenza e circospezione dopo due anni, poi ho provato ad assaggiare quella fonte che è risultata piena di insegnamenti per la mia vita e spero anche per chi incontrerò nel mio percorso.