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A-MORS (senza morte)

L'Amore come antidoto alla paura della Morte: una riflessione sul seminario di counseling di aprile 2022

Desidero cominciare da ciò che mi ha ispirata nel corso del seminario di formazione in counseling di aprile 2022:

“Come una persona indossa vestiti nuovi e lascia quelli usati, così l’anima si riveste di nuovi corpi materiali abbandonando quelli vecchi e inutili” (Bhagavad-gita. Cap. II verso 22)

Così, attraverso la Verità ci si libera dal fraintendimento sulla morte poiché in realtà “conoscere la morte è conoscere la vita”.

Questa affermazione mi fa risuonare che la differenza in ogni cosa la fa l’AMORE, nell’accezione di “A-MORS” ossia “senza morte”, l’eterno attraverso l’amore, quindi “mai nato e mai morto”… Per me, tutto ciò è veramente liberatorio! 

Del resto il Maestro Marco Ferrini ripete sempre “… noi siamo fatti per amare…”.

Non vedevo l’ora di cominciare il percorso di Counseling soprattutto quando ho saputo che avrei affrontato come “incipit” un argomento tanto vasto quanto profondo e con il quale ho da sempre qualcosa in sospeso… Soprattutto poiché da mesi il sospeso ho dovuto affrontarlo, mio malgrado…. “Elaborazione e gestione dell’evento morte”.

Ho apprezzato molto la modalità con cui avete strutturato l’approccio nei due giorni perché, personalmente,  mi sono sentita accompagnata sempre più in profondità, nella profondità di me, fino all’ultimo laboratorio nel quale Valentina ci ha accolti dicendo “oggi finiamo con il botto” e aveva assolutamente ragione! 

Scrivere mi ha consentito di far scorrere un fiume in piena che era mesi che cercavo di contenere, e mentre le pagine si coloravano di inchiostro violetto, e le lacrime scorrevano a tratti sul viso, sentivo che avevo fatto pace con la morte, che la stavo vedendo, che sentivo la sua presenza, non come una minaccia ma come uno sprone a fare! 

“… Niente è davvero morto se lo si guarda nel modo giusto…” (dal film “la bellezza collaterale”, visionato nel corso della lezione di sabato mattina)

Al questionario che ci avete proposto ho risposto, infatti: “porto a casa una nuova visione sulla vita, sulla morte”.

In verità ho portato a casa anche “tanti strumenti su cui lavorare”.

Il ritmo del weekend ha consentito di prendere attivamente parte a questo meraviglioso viaggio, intervallando i momenti in cui “shravanam” (ascolto) era fondamentale, ai momenti in cui era importante elaborare interiormente per poi praticare all’interno dei laboratori.

Ho apprezzato ogni laboratorio perché in ognuna delle esperienze ho terminato arricchita, sia a livello interiore che a livello di competenze perché, come ha sottolineato Andrea, nell’augurarci di incontrare un Tutor diverso ad ogni laboratorio, ogni Tutor ci ha realmente trasmesso una parte preziosa del proprio essere Counselor. 

Come non ringraziare Alessandra per averci invitato a leggere il più possibile per creare l’humus necessario per gestire al meglio la maieutica.

Assolutamente efficaci e graditi anche gli esercizi che ci ha proposto Valentina per proseguire il lavoro dopo la pausa. Malgrado temessi di avere poca resistenza, visto che stavo facendo la cura per il Covid, in realtà non ho mai avuto un calo nell’attenzione!

Concludo, con un ringraziamento dal profondo del cuore al Maestro! Le sue parole mi sono giunte come un balsamo. Malgrado ogni volta che lo ascolti mi renda sempre conto di quanto io abbia da lavorare, da studiare, da impegnarmi, da praticare, da vivere e morire continuamente, la luce che irradia dai suoi occhi e la gioia che trasmette il suo sorriso sono veramente un nutrimento per il cuore e una ispirazione infinita! Il Maestro è maieutica: “…La morte ci concede un salto di qualità straordinario…”.

Mi rimane una domanda che prenoto già per il prossimo incontro con il Maestro: vorrei potergli chiedere se può approfondire l’aspetto inerente le morti improvvise, poiché ora percepisco che questo rappresenta per me un nodo cruciale.

Grazie a tutti, Tutor e compagni di viaggio, per la sincera accoglienza e per l’immenso lavoro svolto insieme.

Vi abbraccio!

A presto,

Silvia