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Gestire e trasformare malinconia, sconforto e mancanza di progettualità attraverso la meditazione guidata e la narrazione: l'elaborazione e la trasformazione della tristezza

“La tristezza è un inquilino dannoso, un confidente funesto, un anticipatore dello sradicamento, nostalgia della famiglia, un compagno dell’angoscia, un congiunto dell’accidia, un lamento esasperante, ricordo delle offese, oscuramento dell’anima, umiliazione morale, prudente ebbrezza, antidoto ipnotico, un appannamento delle forme […], afflizione dei pensieri, prigione di un popolo” — Evagrio Pontico.

La tristezza, che degenera in depressione nei casi patologici, è uno dei mali più terribili del nostro tempo. Nella sua forma cronica gode del proprio dispiacere, ossia il suo piacere è il dispiacere. Il soggetto che si ritrova a sperimentare questa “passione triste” tende infatti a stanziare in quella malsana zona di confort, una forza distruttiva di impensabile potenza, prigione di un popolo appunto, che non consente la visione, la progettualità, la creatività.

In questo seminario non faremo riferimento alle forme critiche gravi, bensì a uno di quei mali subdoli indotti o autoindotti a causa di una pratica di vita priva di autentica consapevolezza di sé e che si struttura nel corso del tempo come un anartha, un ostacolo allo sviluppo umano e spirituale.

La meditazione guidata e narrazione costituiscono da sempre ed in tutte le tradizioni strumenti straordinari e preziosi di ascolto e osservazione di sé. Ciò avviene in virtù del fatto che permettono l’accesso alle facoltà meta-cognitive della mente, ovvero quelle che giacciono oltre il processo logico-razionale, che limita le possibilità di esplorazione di nuovi orizzonti di senso e di comprensione.
In particolare modo, la tradizione Bhakti Yoga, nel suo aspetto meditativo e narrativo, ha la caratteristica di portare il soggetto ad un’osservazione profonda di se stesso, del contesto relazionale e del piano esistenziale-progettuale, consentendo un atto trasformativo interiore che trova il suo fondamento nel Principio attivo interiore, il principio Causale. Per la letteratura Upanishadica e Puranica esso è il Brahman che risiede nel cuore, Paramatma, che accompagna l’essere individuale nel suo viaggio nel samsara (si veda Bhagavad-gita XVIII, 62). La stessa letteratura menzionata, offre strumenti straordinari di indagine del profondo, che abbinati alla pratica meditativa consentono lo sviluppo del sé testimone dell’esperienza, ovvero un atto che è sostanzialmente metacognitivo e spirituale, tale da avviare processi evolutivi, di trasformazione dei contenuti emotivi radicati nel profondo della psiche da tempo immemorabile (i samskara).

In questo modulo (composto da due seminari) di formazione avanzata in Counseling esploreremo l’uso della pratica meditativa guidata e della narrazione puranica per la trasformazione della tristezza nella sua accezione di “anartha”, uno degli ostacoli allo sviluppo umano e spirituale più subdoli, che spesso porta a strutturare il lamento come stato umorale di base e quindi causa di sofferenza, incapacità di agire in modo costruttivo, non progettualità.

Attraverso le narrazioni proposte rifletteremo in particolare modo sulle relazioni tra l’individuo e la società. Una tale analisi servirà come base di partenza per delineare gli antidoti alla tristezza strutturata, per trasformarla in sana energia progettuale, nella speranza. In particolare ci soffermeremo sui seguenti punti:

✅ il leader e la comunità per la gestione autentica e progettuale del Bene pubblico;
✅ il sacrificio e la solitudine come passaggi da attraversare nella prospettiva di un bene più elevato;
✅ come far emergere ciò che si nasconde nel buio della malinconia e della tristezza;
✅ la narrazione come strumento creativo per sviluppare e concretizzare risorse, agevolando il soggetto, l’anima-eroe di un viaggio nello spazio-tempo, a riconoscere aiuti e opportunità che lo traghetteranno oltre malinconia e tristezza, verso la vera conoscenza di sé;
✅ l’importanza dell’esplorazione interiore per accettare le nostre imperfezioni e ritrovare i nostri valori fondamentali;
✅il ruolo chiave dell’autoempatia nell’attraversare momenti di sconforto e tristezza;
✅l’importanza della gratitudine per rinnovare la connessione con gli altri e con il mondo.

Saranno utilizzati i seguenti strumenti con l’obiettivo specifico di avere strumenti pratici di lavoro quotidiano sulla tristezza:

✅ Metodologie di ascolto e svelamento di sé mediante la narrazione
✅ Esercizi di pratica meditativa guidata specifici per la relazione di aiuto
✅ Esercizi di gestione del respiro consapevole
✅ Esercizi di visualizzazione meditativa e uso di mantra per potenziare la mente
✅ Esercizi di consapevolezza corporea, cognitiva-emotiva e spirituale
✅ Sperimentazioni in triadi supervisionate delle metodologie studiate
✅ Metodologie di supervisione del colloquio di counseling

*Date ed Orari*:

👉🏽 *Modulo 3:*
30 Settembre-01 Ottobre: Seminario di visualizzazione meditativa con Marco Ferrini
Orari sab 10:00-13:00/17:00-19:00, dom 10:00-13:00
23-24 Settembre: Seminario con Andrea Boni, Alessandra Corà, Paola Pruni e Marta Barcellona
Orari sab 09:30-13:00/14:30-19:00, dom 06:30-13:15 (con esperienza di pratica di meditazione guidata sabato pomeriggio e esperienza di meditazione nel bosco domenica mattina)
+ WEBINAR di condivisione ed esercitazione con data da definire