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E’ un modo per conoscere più profondamente noi stessi

APRILE 2018 - CENTRI ENERGETICI DEL CORPO ED EMOZIONI: L’ARMONIZZAZIONE ATTRAVERSO LA PSICOLOGIA E LA SPIRITUALITÀ DELLO YOGA 

Il tema dei chakra e della loro armonizzazione lo trovo molto interessante. E’ un modo per conoscere più profondamente noi stessi ed imparare a percepirsi. Da qualche anno pratico yoga kundalini in cui ogni Krya ha una suo specifico scopo nell’attivazione ed armonizzazione dei chakra e delle ghiandole a loro collegate. Nella disciplina dello yoga lo si capisce proprio praticando che la disciplina e la pratica regolare e giornaliera è l’unico modo per mantenerci in equilibrio tra cielo e terra e tra terra e cielo.

Il seminario è stato molto vario, ci sono stati due bellissimi momenti di canto con musica e percussioni dal vivo recitando i nomi divini. Sono state fatte tantissime condivisioni ed esercizi di counseling (triadi). Quello che mi rende sempre molto felice è vedere come ad ogni seminario ci sia un fiore pronto a sbocciare, nel senso che ognuno di noi arriva ad un momento in cui certi blocchi o emozioni disfunzionali si rendono pronte per essere liberate attraverso le condivisioni. E poi successivamente accolte e trasformate e trascese. Sono momenti molto forti, intensi, e trovo bellissimo ogniqualvolta le persone sono pronte e prendono il coraggio di aprirsi e guardare in faccia le proprie paure ed emozioni disfunzionali alla crescita evolutiva. Questo significa conoscere se stessi in profondità.
Un esercizio molto utile è anche quello di guardare film, video o episodi, in cui possiamo imparare a riconoscere ciò che è proprio del counseling e ciò che invece non lo è affatto. Un esercizio molto intenso ed efficace nell’affinare la nostra capacità di osservare ed auto-osservarci è quello delle triadi, in cui si lavora a gruppi di 3 ed a turno si deve fare la parte di counselor, di cliente e di supervisore. È un esercizio sicuramente impegnativo sempre, ma altrettanto utile in quanto insegna ad auto-osservarsi, ad osservare gli altri ed inoltre si ha la possibilità di esternare i propri stati d’animo del momento ed allo stesso tempo quando facciamo i clienti siamo in grado di riconoscere gli atteggiamenti del counselor che ci fanno sentire accolti e quindi predisposti all’apertura delle nostre emozioni oppure giudicati e quindi inibiti all’aprirci ed esprimere le ns emozioni più profonde.

Erika, dalla Sede del veneto.