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Sono veramente grata per l’opportunità che ho frequentando questa scuola

SETTEMBRE 2019 - Comunicazione e linguaggio non verbale: entrare in empatia attraverso il corpo

Ritornare dopo l’intervallo estivo mi ha fatto molto piacere, Rivedere i “vecchi” compagni e conoscerne di nuovi è sempre molto stimolante. Ho notato che mi sentivo più a mio agio del solito ed ero molto più a mio agio anche durante gli esercizi. Sono entrata in me stessa molte volte per ascoltare quello che provavo, cercavo di ascoltarmi in tutte le cellule, interiormente partendo da quelle della testa fino a quelle dei piedi come ho imparato nel corso di questi tre anni, ascoltando quello che si muoveva dentro e ho potuto sperimentare che è prodigioso.

Per la mia timidezza è veramente un toccasana questo ascoltarmi , anzi mi sembra proprio di non averla percepita in me in questi due giorni. Durante l’esercizio in cui stavamo uno di fronte all’altro e dovevamo solo comunicare attraverso il non verbale, ho avvertito dentro di me una frase: “io vi amo, vi amo tutti quanti!” Subito ho indagato dentro di me per capire se si trattava di sentimentalismo, ma la mia risposta è stata che non era sentimentalismo, infatti questo amore potevo anche non comunicarlo agli altri, non era necessario perché faceva parte di me e non era importante che gli altri ne venissero a conoscenza. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Certo è che quello che vedevo innanzi a me era: esseri come me in cammino, alla ricerca, eravamo fratelli e sorelle e io ero una di loro.

Ho trovato che provare questo dia molta forza, molta determinazione e non ha nulla a che fare con l’essere sentimentali. Parlarne ora mi evoca quel sentire, evoca quel momento specifico del seminario e solo ora sto prendendo atto di averlo archiviato in quel momento nel mio giardino della memoria: è stato un samskara positivo, una memoria potente, una realizzazione interiore significativa.

Il tema delle emozioni e del sentire affrontato nel corso del seminario mi interessa molto, anzi ci riguarda tutti perchè nessuno te lo insegna a meno che tu non sia iscritto a studi universitari molto specifici. Questa è una grande lacuna dei nostri programmi scolastici e quindi cresciamo tutti con questa grande mancanza nelle nostra formazione e ci porta a diventare adulti magari molto colti e preparati, ma completamente ignari di ciò che avviene , ciò che si sviluppa e perché si sviluppa dentro di noi e nel nostro corpo (infatti conviviamo tutti più o meno con disturbi tipo coliti, gastriti, difficoltà digestive ecc.) .

Ho compreso in questo seminario e nel corso di questi tre anni l’importanza dell’ascolto, dello stare nell’emozione facendola affiorare e la capacità che abbiamo tutti, nessuno escluso, di accoglierla, osservarla e accettarla fino alla completa comprensione e trasformazione. Certamente il processo è lungo e di solito alla fine nasce la consapevolezza che sia necessario perdonare noi stessi per poter trasformare le emozioni in qualcosa di evolutivo : questo richiede un lavoro continuo su noi stessi che non finisce mai, ma devo dire che questo lavoro è paragonabile ad un treno che parte piano piano e dopo un po’ acquista velocità. Allo stesso modo, anche noi partiamo con osservare, ascoltare piano piano noi stessi e poi più ci lavoriamo, più diventa parte di noi e diventa quasi automatico... così si vive meglio, più consapevoli e quindi più felici.

Sono veramente grata per l’opportunità che ho frequentando questa scuola. A volte ripenso a qualche anno fa, quando ancora ero alla ricerca e con le mie emozioni ero veramente in guerra(ahahah chissà perché mi viene in mente Arjuna!). Di certo non le accettavo, ma le reprimevo dicendo che non dovevo sentire quelle emozioni perche erano sbagliate... e mi giudicavo, mi giudicavo.... Mi sembra sia passato un secolo….! Grazie!

Giuliana dalla Sede del Veneto