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In questo primo anno di counseling, sento di aver fatto un lavoro enorme

GIUGNO 2020 - La forza del perdono: visualizzazione meditativa per armonizzazione creativa di sentimenti ed emozioni

Questo seminario é stato per me importante perché ho compreso che per perdonare davvero é essenziale avere un orizzonte di senso superiore che ci avvicini alla nostra essenza spirituale. In una visione orizzontale in cui gli opposti sono inconciliabili, é difficile superare la sofferenza e trovare il vero perdono. Solo innalzando il nostro livello di coscienza e adottando una visione superiore, é possibile vedere i fatti nella loro globalità fino alle cause prime e in connessione con il tutto. Solo il retto discernimento, Tattva viveka, ci permette di superare quella visione distorta, avidya, che ci impedisce di perdonare e ci ancora al dolore.
Solo grazie ad una visione d'insieme, come spiega Marco Ferrini, "tutto ciò che ci accade nel bene e nel male diventa una misericordia, un passaggio necessario agli occhi di chi si realizza spiritualmente".
In questa prospettiva, come scriveva Shakespeare "tutto il mondo é un palcoscenico" e tutti, uomini e donne, non sono che attori con diverse parti da recitare. Il "cattivo" o chi ci offende/ferisce é uno strumento divino che ci offre l'opportunità di evolvere.
Grazie a questo seminario ho inoltre compreso meglio come applicare la genesi della consapevolezza emozionale: richiamando alla mente l'evento doloroso e facendo emergere il vissuto é importante riconoscere ed accogliere l'emozione, accettarla, starci dentro e sostenerla, osservarla, disidentificarsi da essa e trasformarla. La fase metacognitiva di questo processo é affascinante visto il suo carattere trascendentale.
Ho realizzato che per procedere nelle sei fasi della consapevolezza emozionale e accedere al livello inconscio é importante usare gli strumenti efficaci proposti dalla tradizione Bhakti-vedantica: la preghiera e la meditazione sui Nomi divini, in particolare la recitazione del Maha mantra.
In generale, in questo primo anno di counseling, sento di aver fatto un lavoro enorme che, nonostante le difficoltà incontrate, mi ha permesso di trasformare molte energie. In particolare ho avuto la possibilità di osservare la mente, di riconoscere alcuni brandelli di personalità, di gestire emozioni, di perdonare e di esprimere empatia verso me stessa e gli altri. Sono sempre molto grata per gli insegnamenti che sto ricevendo in particolare per quelli della tradizione dello Yoga.

Michela dalla Sede del Veneto