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Perseveranza

In questi ultimi tempi, da quando ho iniziato a frequentare la scuola di Counseling Relazionale del CSB, negli anni successivi e tuttora, ho avuto ed ho il piacere di condividere pensieri e riflessioni, sui quali mi soffermo quotidianamente rileggendo e meditando.
Condivisioni inizialmente fatte solo con un piccolo gruppo di compagni di corso e pian piano allargatesi agli amici più cari, alle persone spiritualmente a me vicine. Di tanto in tanto, nei miei incontri da “counselor di strada”, capita di parlare di questi momenti, spunti di riflessione. Così, quando sento che offrire le brevi frasi mattutine può essere positivo, una piccola forma di aiuto, una modalità relazionale non invadente, ecco che aggiungo la persona alla mia lista di invii ...
Un paio di settimane fa ho ricevuto una telefonata da una persona alla quale sto inviando le riflessioni mattutine da poco più di un anno. Lì per lì sono rimasta un attimo sorpresa, comunque lieta di sentirla. Mi stava chiamando per ringraziarmi.
Mi ha detto che era rimasta stupita dalla mia perseveranza e questo stupore aveva fatto sì che lei stessa scoprisse di avere il tempo ed il piacere di farsi sentire quotidianamente con un semplice buongiorno od un pensiero dalle persone più care. Cosa che mai era riuscita a realizzare prima d’ora.
Mi ha ancora ringraziata. In quel momento non ho trovato molto da dire ... solo quanto le fossi grata e quale grande regalo mi avesse fatto nel raccontarmi tutto ciò.
La gratitudine, vivere nella gratitudine e nella meraviglia è un bellissimo stare. E mi sarebbe bastato. La settimana scorsa, in ambito lavorativo, ho avuto necessità di confrontarmi con problematiche burocratiche che hanno necessitato di molto tempo di attesa e grande pazienza. Mi stavo trovando nella condizione di dire “basta, mollo qui, riproverò domani, non ho tutto questo tempo da buttare!”. Ecco ... Immediatamente al seguito di questi pensieri si è affacciato il ricordo delle parole che mi erano state dette durante quella telefonata di ringraziamento: “tu sei perseverante.” Solo questo. È stato sufficiente a non farmi gettare la spugna. Ho continuato con pazienza. E sono riuscita a risolvere la spinosa situazione.
Di nuovo, vedo con chiarezza l’importanza della relazione con l’altro, la bellezza della relazione e dei doni che con essa ci arrivano.
Fili che si sfiorano, si intersecano, si annodano. Fili di una stessa rete. E tutto, davvero, è così, perfetto.

Lorella, dalla Sede della Toscana