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Il sentimento predominante durante questo seminario è stato la gratitudine

Seminario di novembre 2020 - Affinità e opposizioni nelle relazioni affettive: la gestione dei vissuti emotivi nella filosofia e nalla psicologia dello Yoga

Il sentimento predominante durante questo seminario è stato la gratitudine. Allo stesso tempo ho provato anche preoccupazione per la mole di materiale che mi sono trovata a dover elaborare. Erano per me tutti concetti nuovi, non particolarmente difficili, ma di cui ignoravo quasi completamente l’esistenza.

Perché la gratitudine?

Perché finalmente dopo anni di ricerca, studio, tanto peregrinare, sento di essere “arrivata alla meta”. Ho trovato e sto scoprendo in questo percorso di studi l’esistenza di strumenti che mi stanno aiutando a capire me stessa, gli altri, il mondo e il “non mondo”, ciò che ho intuito esserci al di là.

Questo percorso lo sto vivendo principalmente per capirmi, per ri-trovarmi, per crescere, per conoscermi. Ho infatti sperimentato che è da questa posizione che si può favorire l’auto-empatia, processo per niente facile, che mi aiuta ad accettarmi nel qui ed ora per quello che sono. Occorre però proseguire oltre e mettere in pratica gli insegnamenti e le conoscenze donate.

La psicologia dello Yoga è stata una meravigliosa scoperta. Per il momento sto cercando con tutta me stessa di corrispondere e mettere in pratica nella mia vita alcuni degli Yama e Niyama, le 10 regole dello Yoga. È un percorso tutto in salita, sono in cammino, la direzione è chiara e la meta individuata.

Trovo tutto questo indispensabile per diventare assistente spirituale. È l’obiettivo che voglio raggiungere. Un percorso che mi apre all’amore verso ogni creatura e mi prepara ad esserci per accompagnare e poter fare un pezzettino di strada insieme, un incontro di anime che rimarrà nell’eternità anche quando i corpi si separeranno perché destinati a certa disgregazione. Essere o diventare assistente spirituale per me non è solo un titolo da conseguire alla fine di un triennio di studi ma un modus vivendi che impegna tutta una vita, forse due o tre...

È un percorso molto lungo, ma non sono preoccupata, ho l’intera eternità a disposizione.

Caterina dalla Sede della Lombardia