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Ente di Formazione Accreditato MIM ai sensi della direttiva 170/16

La realtà come manifestazione dei nostri desideri - come orientare il cliente verso una interpretazione decentrata del proprio vissuto emotivo attraverso la consapevolezza di sé

CONTENUTI:

Questo seminario consiste principalmente nello studio della coscienza e della consapevolezza di sé secondo la prospettiva della psicologia e della spiritualità dello Yoga, al fine di acquisire nozioni teoriche e pratiche circa la sua influenza sulla realtà percepita e sull'ambiente in cui viviamo. Sarà analizzata l'importanza del controllo e della trasformazione delle dinamiche interiori, in quanto desideri, idee, pensieri ed emozioni sono alla base della manifestazione degli eventi che si realizzano nella vita di ciascun singolo individuo.

  • Perché cercare con insistenza ciò che è nocivo e non scegliere il benessere?
  • Le nostre vite ci danno poche possibilità per sintonizzarci su noi stessi, per entrare in armonia con l'equilibrio universale: quali sono gli strumenti per operare in questa direzione?
  • L'importanza di operare scelte in modo consapevole per realizzare in modo costruttivo la nostra progettualità.

Nel corso del seminario saranno spiegati i principi degli insegnamenti della Scienza dello Yoga e le loro connessioni con le recenti scoperte scientifiche. Saranno inoltre effettuati alcuni paragoni provenienti dalla meccanica quantistica al fine di comprendere la stretta  relazione che sussiste tra coscienza e natura.  Saranno quindi condivise le implicazioni sociali di concetti quali “frammentazione” e “unità,” e la loro influenza sulla stabilità relazionale di un individuo. In questo senso, saranno introdotti i concetti di ordine implicito e ordine esplicito: il Dharma eterno ed il Dharma individuale, per mostrare il ruolo  della coscienza e della consapevolezza nel modellare la materia e quindi la realtà che ci circonda. Saranno offerti strumenti culturali e pratici per imparare a desiderare in maniera progettuale al fine di realizzare gli obiettivi prefissi e per riscoprire le risorse interiori.

In definitiva, questo seminario costituisce una tappa importantissima per comprendere che lo stato di coscienza che sviluppa un operatore nell’ambito della relazione di aiuto è fondamentale per facilitare uno spostamento emozionale e spirituale nel suo interlocutore. Lo spiegheremo partendo da diverse prospettive filosofiche, psicologiche e spirituali secondo la scienza dello Yoga.

Parte pratica
Esercizi di gruppo sulla consapevolezza e la progettualità del desiderio, meditazioni guidate per l’osservazione interiore e per esercitarsi a cambiare il punto di vista al fine di conseguire un reale spostamento emozionale; laboratori esperienziali, simulazioni di colloquio counselor-cliente. 

 

DATE E DOCENTI:
LOMBARDIA : 09-10 marzo - Tanya Zakharova e Laura Tenerelli
VENETO: 09-10 marzo 2024 - Andrea Boni, Alessandra Corà e Natalina Morlin
TOSCANA E ONLINE: 16-17 marzo 2024 - Andrea Boni e Tanya Zakharova
EMILIA ROMAGNA: 16-17 marzo 2024 - Paola Pruni, Nicola Baroni e Antonella Mendola

 

ORARI: 
SABATO 09:30-13:00/15:00-18:30
DOMENICA 09:00-13:00

 

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Etica e Morale: counseling e deontologia

CONTENUTI:

L'aspetto etico è qualcosa con cui il counselor è chiamato a confrontarsi nel quotidiano, sia dal punto di vista strettamente professionale, sia da un punto di vista che lo riguarda in primis come essere umano e cittadino. Questo seminario si pone l'obiettivo di gettare le basi per una comprensione ampia della tematica, offrendo anche nozioni e strumenti concreti per poter affrontare situazioni che non raramente vedono implicato chi opera nella sfera della relazione di aiuto.

Si prenderà in considerazione il rapporto dell'individuo con le proprie tendenze e con l'ordine insito nel creato e nel mondo civile e, passando per l'analisi di assunti tipici della filosofia morale, si analizzeranno questioni pratiche, connesse anche alla modalità con la quale dovrebbe operare il Counselor in situazioni e contesti “critici”, in cui possono essere toccati gli stessi valori sui quali si è formato. 

  • Argomenti trattati:
  • Problema del vuoto etico e del relativismo etico per l'uomo contemporaneo.
  • Necessità di riscoprire la propria identità e vivere una spiritualità autentica, essenza stessa dell'essere umano.
  • Il cambio di coscienza individuale come trasformazione della coscienza collettiva.
  • Scenario etico universale come base e substrato per scelte di carattere etico-morale.
  • La cultura Indovedica come substrato teorico-pratico di riferimento per la condivisione di valori etici universali e assoluti.
  • Il Dharma come Etica Universale.
  • Etica della Libertà.
  • Etica della Pace. 
  • Etica del Sacrificio.
  • Etica dell'Altruismo, della Generosità, dell'Amore.
  • Studio della deontologia che riguarda la professione del Counseling: cose da fare e cose da non fare.
  • Assunzione di responsabilità come requisito per evolvere.
  • Allontanamento da condizionamenti palesi o nascosti, esteriori o interiori.
  • Sviluppo di valori e virtù come arte dell'agire. 
  • Analisi di questioni pratiche connesse alla modalità con la quale un counselor dovrebbe operare in situazioni e contesti “critici".  
  • Sarà dedicato un apposito spazio anche allo studio della deontologia che riguarda la professione del Counseling.

Esercitazioni pratiche consentiranno un confronto su tematiche importanti di relazione con se stessi, il gruppo e la società. 

Potrai partecipare a: 

  • condivisioni in diadi ed in triadi, 
  • pratiche a dinamica attiva, 
  • esercizi di consapevolezza corporea ed emozionale, 
  • visualizzazione meditativa. 

 

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Superamento di attaccamenti e condizionamenti: gli aspetti fondamentali del colloquio di counseling relazionale

CONTENUTI:

Il Colloquio di Counseling, con approccio Bhaktivedanta, richiede presenza, centratura, ascolto attivo, capacità di rimanere in osservazione per favorire nel cliente una ottimale elaborazione dei contenuti e il proprio corretto posizionarsi in merito agli schemi presenti, consci o inconsci. In questo senso, è molto importante acquisire competenze diversificate nell'ambito della consapevolezza di sé, del colloquio e della capacità di accompagnare il cliente con empatia e rigore. L'empatia non deve sfociare in una pericolosa risonanza, e l'accompagnamento dovrebbe sempre essere impostato nell'ottica di favorire l'avvio di un cambiamento, da creare insieme. Counselor e cliente creano il cambiamento, insieme, in una danza empatica verso la consapevolezza. 

In questo seminario saranno condivisi gli aspetti fondamentali del colloquio di counseling, con l'obiettivo di favorire quanto sopra, analizzando gli aspetti di maggiore criticità che possono verificarsi in un incontro.

Laboratori specifici consentiranno la messa in pratica dei contenuti teorici attraverso simulazioni, condivisioni, esercizi a dinamica attiva con inversione di ruolo e pratiche meditative per sviluppare presenza e consapevolezza.

 

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La Scienza della meditazione nel Counseling per lo sviluppo della consapevolezza e del potenziale umano e spirituale

CONTENUTI:

Il percorso di formazione in counseling del Centro Studi Bhaktivedanta è basato sulle Scienze Tradizionali dell’India. I fondamenti teoretici, filosofici e spirituali sono enunciati, primariamente, nei seguenti due testi: Bhagavad-Gita e Yogasutra di Patanjali. Essi indicano chiaramente un percorso ben definito attraverso il quale trasformare i “mali” interiori per giungere ad una nuova e più elevata consapevolezza di sé. La pratica meditativa è la centralità di questo percorso, che è soprattutto un viaggio consistente in atto trasformativo interiore. 

Perché questo è importante nell’ambito del Counseling?

Un buon colloquio di counseling, secondo l’approccio Bhaktivedanta, è tale se sono ben armonizzate le seguenti componenti: 

  • Cognitiva/razionale
  • Emotiva
  • Meta-emotiva/cognitiva
  • Spirituale 

La pratica meditativa consente proprio di imparare a sviluppare e praticare la terza componente che è quella osservativa: lo sviluppo del sé testimone dell’esperienza cognitiva ed emotiva. Naturalmente questa è la porta per l’incontro con la componente spirituale.

Qual è dunque lo scopo della meditazione? In che modo e verso quale direzione dovremmo convogliare il potere dell'immaginazione e della visualizzazione per acquisire maggiore consapevolezza del nostro potenziale interiore?

Nei Veda è scritto: 

“Come i raggi del sole permettono a persone altrimenti cieche di vedere il mondo, allo stesso modo i devoti del Signore, bramani colti e saggi, poiché hanno realizzato Vishnu e la sua illuminata dimora, possono rivelare agli altri questa suprema Verità”.

Nei testi indovedici si spiega che gli occhi di per sé non riescono a vedere la Realtà, rimangono piuttosto abbacinati dal mondo delle apparenze; gli occhi di prakriti, di materia, possono percepire soltanto la materia, nelle sue forme grossolane o sottili, ma per vedere ciò che è oltre ad essa, per risvegliarsi alla realtà interiore, profonda, per cogliere l'essenza dentro e fuori di noi, occorre ricevere la misericordia divina e dotarsi di altri occhi rispetto a quelli fisici.

Sono gli occhi dell'anima quelli che permettono di percepire nel relativo, e oltre ad esso, l'Assoluto, che possono cogliere l'eternità al di là dell'effimero, l'immortalità oltre la morte. La ricerca di se stessi rappresenta il substrato della meditazione e questo è confermato dalle grandi opere della Tradizione Indovedica. Anche numerosi altri autori, maestri di pensiero occidentali, hanno attinto dalla vastissima Cultura vedica strumenti, spunti e concetti per le loro dottrine e teorie: possiamo citare Carl Gustav Jung e la sua “individuazione di sé”. Individuare se stessi significa conoscere la nostra natura profonda, non limitarsi ad un livello superficiale e fallace quale quello della percezione sensoriale.

In questo Seminario saranno forniti i fondamenti teoretici e filosofici della meditazione, strumenti utili ed efficaci per il Counselor per imparare a stare nel qui ed ora, acquisendo consapevolezza e per orientare il cliente in un senso evolutivo oltre le maschere del sé.

La pratica teorica si alternerà con esperienze pratiche, esercizi di consapevolezza corporea ed emozionale, condivisioni in diadi ed in triadi.

 

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Oltre paure, blocchi emozionali e resistenze. L'armonizzazione del sé con il Counseling Bhaktivedanta

CONTENUTI:

Spesso le resistenze che un cliente mostra durante un colloquio di counseling sono conseguenza di blocchi emotivi che si sono originati in virtù di esperienze vissute nel passato (in sanscrito samskara). La psicologia Yoga spiega in modo approfondito come si originano i samskara e come essi siano la sorgente primaria della costituzione delle maschere del sé, vero ostacolo alla conoscenza di se stessi. Ciò provoca una incapacità di accogliere, riconoscere e superare le “maschere" che si sono via via costruite e quindi esprimere il proprio potenziale interiore, entrando come in un vortice che si auto-alimenta in un senso distruttivo e separativoQuanto siamo consapevoli del nostro para-verbale e del nostro non-verbale? 

In questo seminario sono spiegate le resistenze più diffuse (il lamento, la razionalizzazione, l’attribuzione ad altri della responsabilità del proprio agire, la rimozione, la negazione), anche facendo riferimento al trattato più famoso della Psicologia Yoga, la Bhagavad-gita. 

Attraverso i laboratori esperienziali saranno condivise metodologie pratiche a dinamica attiva e l’uso della visualizzazione meditativa,  per imparare a percepire ed elaborare in modo evolutivo gli eventi critici, affinché essi non si depositino nella profondità dell’inconscio diventando pericolose “mine” che possono esplodere e creare sofferenza.  

Le capacità acquisite in questo seminario sono applicabili in tutti gli ambiti della sfera inter-relazionale.

 

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Comunicazione e linguaggio non verbale: entrare in empatia attraverso il corpo

CONTENUTI:

In una comunicazione solo il 7% (circa) riguarda il contenuto, mentre la maggior parte riguarda il para-verbale (tono, inflessioni, suoni, ecc...) ed il non-verbale (gesti, comportamento, espressioni del volto, ecc...). 

Quanto siamo consapevoli del nostro para-verbale e del nostro non-verbale?
Quanto siamo consapevoli a livello conscio del para-verbale e del non-verbale del nostro interlocutore?

Questo seminario fa parte della formazione in Counseling Bhaktivedanta e si rivolge a chi desidera formarsi come counselor, e a chi vuole acquisire maggiore consapevolezza della propria espressività e della espressività altrui, per migliorare le capacità comunicative e per entrare maggiormente in empatia con gli altri. Infatti, pressoché tutto ciò che riguarda la comunicazione, non di contenuto, appartiene ad una sfera inconscia dell'individuo.

La psicologia Yoga fornisce strumenti molto precisi di osservazione e consapevolezza con l’obiettivo di aiutarci a non essere sopraffatti in modo distruttivo dal bagaglio esperienziale che si è strutturato nella parte più profonda della mente (citta).

Diventare consapevoli delle dinamiche condizionanti interne facilita la comprensione di sé e dell’altro.

Conoscere le dinamiche espressive, saperle interpretare o comunque prenderne consapevolezza, è una componente fondamentale nella formazione di un counselor, e non solo.

Le capacità acquisite in questo seminario sono applicabili in tutti gli ambiti della sfera inter-relazionale.

Ecco gli argomenti che tratteremo sia teorici sia pratici:

  • I fondamenti della comunicazione para-verbale e non-verbale.
  • I principi dell'empatia e della consapevolezza emotiva.
  • Le emozioni di base e la loro manifestazione corporea.
  • I fondamenti del linguaggio del corpo.
  • Interpretare quanto sopra per saper entrare in empatia con il cliente: come relazionarsi in base a quanto il cliente trasmette con il suo non-verbale.
  • Laboratori di condivisione, role-playing e simulazioni per acquisire competenze nell'ambito della comunicazione non-verbale.

 

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Percorsi di accompagnamento nel viaggio dell'Anima

CONTENUTI:

La morte è ben di più di un fatto medico. Ha un valore enorme da un punto di vista filosofico/esistenziale, psicologico, sociale, emotivo e soprattutto spirituale. Il rapporto con la morte influenza la qualità della vita e viceversa. Saper accompagnare una persona in quel momento così rappresentativo dell’intera esistenza è un'esperienza straordinaria, da un punto di vista umano, relazionale e di unione con il Tutto, perché costituisce uno specchio introspettivo per ognuno di noi, oltre che un’occasione irripetibile di donare. È il momento in cui si può dare e ricevere Amore, accompagnare per crescere. 

Il nostro rapporto con la morte, e quindi quello che riusciamo a donare in un percorso di accompagnamento nel fine vita, dipendono fortemente dalla qualità della nostra vita e delle nostre relazioni, dal rapporto che abbiamo con il dolore e con la paura. Normalmente sono proprio questi i temi che emergono nella condivisione con chi sta partendo.

Purtroppo oggi troppe poche persone sono formate per affrontare questa delicata fase della relazione di aiuto. Approfondiremo questo tema con umiltà, ma soprattutto riflettendo sull’importanza di sviluppare le qualità per saper accogliere con gentilezza e amore la sofferenza altrui, per offrire una prospettiva evoluta e progettuale, alleviare pesantezze, elevare all’Amore e al perdono. 

Il seminario sarà soprattutto di condivisione, di ascolto, di pratica dell’empatia. Faremo molti esercizi pratici a dinamica attiva, come il teatro di improvvisazione, role-playing, esercizi di gruppo, per stimolare riflessioni e l’auto-consapevolezza, soprattuto mediante esercizi di visualizzazione meditativa che facilitano lo sviluppo dell’osservatore interiore.  

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