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Surfare le emozioni

APRILE 2018 - CENTRI ENERGETICI DEL CORPO ED EMOZIONI: L’ARMONIZZAZIONE ATTRAVERSO LA PSICOLOGIA E LA SPIRITUALITÀ DELLO YOGA

Caro Andrea, è stato il mio primo seminario al CSB, in tutta sincerità avevo fatto altri colloqui con altre scuole di counseling, avevo preso informazioni verificando, tecniche, studi, metodi. Tutto era iniziato perché durante i miei percorsi di laboratorio di gruppo, gestiti da una psicoterapeuta, ai quali ho partecipato per 16 mesi ininterrottamente con cadenza quindicennale.

Ero approdato li perché su una locandina avevo letto “accrescere la propria autostima” e “aumentare l’assertività”. Ovviamente nella locandina erano descritte tante altre cose come le relazioni, le affettività e tanto altro. Ogni laboratorio aveva una durata di 3 mesi con un gruppo di massimo 6 persone che cambiava ad ogni trimestre, ma mai affrontando le stesse dinamiche, argomenti o problemi perché sia la conduzione, ma soprattutto i partecipanti portavano argomenti sempre diversi e nuove esperienze. Da quella prima seduta dove tutti parlavano apertamente dei propri problemi, io esordì con: “io, qui, mi sento un pesce fuor d’acqua”. La psicoterapeuta a quella esclamazione mi ha letteralmente devastato.
Dato il mio passato, con la paura di affrontare le situazioni e spesso attivare la fuga da ciò che mi creava difficoltà, sono tutt’oggi soddisfatto di me di essere tornato alla seconda lezione e cosi a seguire, senza mai fare un’assenza in 16 mesi. Il primo laboratorio lo feci il 23 gennaio 2017, mentre domenica 22 gennaio 2017, appena tornato da un viaggio in India, ma solo ed esclusivamente come turista, niente a che vedere con i viaggi dell’anima del CSB, andai alla fiera di Firenze “We love bio”, e fui attratto da uno stand “ Accademia di scienze tradizionali dell’India” e mi fermai a guardare tutti i dvd, libri e mp3 da titoli molto attraenti. Un ragazzo mi spiegò attentamente tutto, ma ancora non avevo capito niente. Poi ci provò una ragazza con ancora più dolcezza e gentilezza, ma ancora non capivo come e perché quei video e ascolti potessero aiutarmi. Accolsi quella gentilezza e quel parlare dal cuore che si sentiva in queste due persone, e dissi a quella che poi è divenuta per me una “ottima” amica Carla: “io non ho idea di cosa mi possa servire, mi puoi dare il primo fascicolo del primo volume del primo anno che provo ad iniziare da li e capire qualcosa?”. Lei con profonda dedizione mi disse che non esiste un punto di partenza uguale per tutte le persone, ognuno ha i propri bisogni. Io ancora più confuso dissi, mi fido di te, dammi quello che pensi sia meglio per me.

E’ stato così che ho conosciuto, Luciano, Carla, gli ascolti di Ferrini, ho poi partecipato a marzo ad una relazione di Luciano a Firenze dove rimasi a bocca aperta di come fu preciso e chiaro nel farmi capire cosa fosse un samskara e soprattutto cosa provoca. Poi ho continuato ad acquistare tanti audio di Ferrini fino all’acquisto importante della Bhagavad Gita (sono ancora al secondo cd, all’offerta al Signore delle nostre azioni). Poi ho avuto il piacere di partecipare al mio primo viaggio dell’anima a Maratea con Fabio. In quel viaggio si è finalmente riaperta la mia visione verso il cielo, verso una spiritualità che ne sentivo la mancanza dopo una adolescenza vissuta in parrocchia con frati Francescani che mi hanno insegnato molto sul donare gratuitamente, e soprattutto sull’umiltà, che San Francesco ci ha insegnato. Dopo quella esperienza di alzarmi alle 4 e con Elisabetta che mi ha spiegato attentamente tutta la meditazione preghiera mattutina che poi finiva con una sessione di yoga, tutto in un panorama mozzafiato e sotto lo sguardo del cristo redentore che dall’alto della montagna di Maratea ci “benediva” (per me aveva questo significato), da quel giorno tutte le mattine mi alzo alle 5 o alle 6 (dipende se faccio tardi la sera), pratico una meditazione guidata in auricolare e poi faccio attività sportiva ascoltando (e spesso cantando) le canzoni che ho imparato nel mio percorso di fede di quando ero giovane con i frati francescani. Inoltre la mia giornata è incentrata principalmente solo di ascolti di mantra, non conosco il loro significato, non conosco il loro beneficio specifico, ma mi stanno dando tanta serenità interiore, tanto maggiore ascolto di me stesso. Ho spento la tv, e ho acceso l’ascolto del mio cuore della mia sensibilità, della mia necessità di Dio.
Nel mezzo ci sono state tante altre sessioni trovate qua e la, di meditazioni guidate, corsi olistici, e incontri con counselor come cliente, corsi di bioenergetica, sessioni di psicosintesi e altro. Ho fatto un percorso non omogeneo, non strutturato, che mi ha dato conoscenze ma soprattutto tante riflessioni sulla mia crescita, sul mio percorso. Ho sicuramente appreso il significato di “essere centrati in se stessi”, non dico che mi senta ben centrato, anzi, ma sono riuscito a capire cosa vuol dire ascoltarmi, capire quando la mente mi sta portando su azioni che realmente non sono parte del mio bisogno. Ho imparato a gestire gran parte della mia ansia, questa irrequietudine costante che viveva in me e che mi faceva, questo bruciore che saliva dentro il petto e il martello del cuore che batteva sempre più forte (sono le espressioni che mi ha tirato fuori la psicoterapeuta e oggi sono diventate per me il segnale di quanto sono cresciuto), non che non ci siano più, ma come hai detto tu nel seminario di aprile, arrivano sempre meno spesso e soprattutto sono in grado di capire se sono reali (se è giusto attivare i meccanismi di fuga e/o maschere) o se sono solo segnali derivanti da miei samskara/false credenze ancora di risolvere.
Tutta questa crescita, però non ha mai trovato un parallelo nella mia necessità di spiritualità, e tutto mi si è mostrato lampante ad un laboratorio quando parlando del mio problema di non stare bene con la moglie a tal punto da vivere separato (in altra abitazione) da più di 3 anni, ma ancora oggi non sono riuscito a fare il passo della separazione legale, la psicoterapeuta ha alzato le mani quando ho detto che per me il matrimonio è un sacramento. In quel momento la conduttrice del laboratorio ha colto l’occasione per dire a tutti che la terapia da lei condotta ci avrebbe potuto portare a una crescita applicando un metodo, come se parlasse di una tecnica, ma al momento che parliamo di un sacramento e quindi di spiritualità, si parla di merito e la psicologia ha detto che non può aiutarci.
Mi si è presentato come un grande limite, come se un operatore nella relazione di aiuto non avesse tutte le carte nel suo mazzo per poter aiutare il proprio cliente.
Questo è stato il principale motivo per cui la mia scelta è stata per il CSB, e il secondo motivo è che in un altro incontro mi è stata presentata una sessione di lavoro (psicosintesi) dove si parlava della accettazione dei propri limiti. Sono consapevole che non posso pensare di andare sempre oltre le mie possibilità, ma non mi sono trovato d’accordo con quello che ascoltavo in quanto la accettazione di noi stessi può avvenire solo ed esclusivamente dopo un attenta e accurata valutazione di noi stessi e di applicazione al proprio al miglioramento.
Invece la relatrice (psicoterapeuta) continuava a sostenere che è più importante accettare se stessi per quello che si è. Invece dagli ascolti di Ferrini, ho avuto modo di capire che si può sempre migliorare se stessi, perché ci si può elevare, dedicare, donare verso l’alto.
Ed eccomi arrivato al primo seminario, dove l’unica domanda che poteva precludere la mia iscrizione era la possibile richiesta di necessità di conversione di religione per poter conseguire il diploma con il CSB, ma la tua risposta mi ha commosso e non ho avuto più dubbi per affrontare questo percorso con te; mi hai semplicemente detto “qui arricchirai la tua spiritualità nella tua fede (tradizione)”.
Quindi sono felice di aver partecipato al mio primo seminario, di aver sentito le tue parole risuonare dentro di me esattamente come fanno gli ascolti di Ferrini fatti in precedenza.
Sto incontrando tante difficoltà con i termini in sanscrito, davvero tante. Come immaginavo mi resta davvero ostico studiare, prendere un libro e iniziare a studiarlo (anche solo leggerlo) per me è sempre stato difficile in tutta la mia vita. Adesso sto cercando di applicare metodo, di trovare soluzioni per lavorare senza fatica. Ho ascoltato tantissime volte il nostro seminario (ahimè a discapito degli ascolti della Bhagavad Gita), come dice Ferrini ogni ascolto va replicato minimo tre volte.
Scrivere queste riposte mi è stato molto difficile, come vedi sono molto schematiche e poco approfondite, ma mi sto impegnando a migliorare. Cercherò di non lasciar passare tempo fra il seminario, la trascrizione degli appunti, effettuare gli ascolti e dare le risposte, affinché tutto sia più immediato e soprattutto svolto con l’entusiasmo che il seminario mi ha donato.
Degli argomenti trattati nel seminario, non riesco proprio a mettere in linea la parte dei guna, tamas, rajas, sattva. Faccio davvero fatica, capisco l’ardore e la consapevolezza che la fede e l’elevazione verso l’alto può dare, ma il collegamento fra di loro, proprio mi resta, per il momento ostico da capire.
Invece mi porto via tanti bellissimi approfondimenti, sul primo e secondo chakra, ascoltati al corso olistico, ma non certo trattati così. Avendo un significato per ogni singola ghiandola, emozione, parte del copro e soprattutto avere un significato di correlazione fra azione-reazione.
Mi ha colpito tanto il processo per risolvere il senso/complesso di colpa. Lo ho provato ad applicare a me stesso. Proprio come tu hai detto, è una delle cose che ho cercato di mettere in pratica da questo seminario e mi sta aiutando molto. Lo sto applicando al mio senso di colpa per chiedere la separazione. Sto meglio.
Sono felice delle attività pratiche svolte durante il seminario. Mi hanno evidenziato ancora di quanto sono in difficoltà nel lasciarmi andare quando si parla di lasciare andare il corpo. Come il ballo che per me è sempre stata una cosa non naturale ma sentendo sempre il bisogno di muovermi al tempo di musica. Sono certo che con questo percorso troverò modo di sbloccarmi, di dare libertà di movimento al copro come lui vuole, proprio come sto facendo con le emozioni, il mio bisogno, e soprattutto con la paura del giudizio degli altri che si sta giustamente ridimensionando.
In questo seminario mi hai anche dato modo di focalizzare meglio quanto già stavo mettendo in pratica dall’ascolto di Ferrini sul trasformare la sessualità in ascesi. Non avevo capito quanta energia perdevo per strada con il seme “sparso” senza reale necessità, la pratica del sesso per placare la mia ansia, la mia sensibilità repressa. E come dici tu nel seminario, reprimere non va bene, ma se pensavo di risolvere una repressione emotiva con un ulteriore repressione sessuale chissà dove finivo. Invece grazie all’ascolto di Ferrini, ho elevato l’accettazione della gestione della sessualità con l’elevazione a Dio, con il donare al Signore, non un sacrificio per non praticarlo, ma tutti i benefici che il mio corpo e psiche ne stanno derivando, e tutta la energia che ho in più la posso trasformare per applicarla nella mia crescita.
Questo seminario ha evidenziato in maniera esponenziale quello che già da qualche mese sta accadendo in me senza ormai più quasi controllo. Lacrime di gioia.
Anche mentre parlavo con te hai visto la mia commozione che esce spontanea irrefrenabile e non voglio più trattenerla. Trattenuta per tutti questi anni perché come mi hanno sempre detto: “un uomo non deve piangere”. Ora basta! Io sono molto sensibile e manifesto la mia sensibilità anche attraverso questi momenti di commozione. Sono momenti non di dolore, anzi tutt’altro! Sono momenti bellissimi, che mi fanno stare tanto bene.
Escono direttamente dal cuore, anche mentre ho scritto questa relazione a te, non sai quante volte ho pianto. Non hai idea durante il seminario di quante volte ho singhiozzato nel mio ultimo banco.
Ho riportato anche questa mia emotività nel team di moto nel quale corro (la mia attività agonistica che pratico a livello nazionale), grazie al percorso di counseling come cliente che sto facendo con la scuola di counseling espressivo ho deciso di dire loro tutte le mie emozioni di “paura di deluderli” che provo per loro, quando guido e i miei sensi di colpa per non aver fatto abbastanza per il mio team, e per non aver dato il mio massimo per tutti loro. Ho chiesto loro un abbraccio non di incitamento come loro si aspettavano, ma di accoglienza e tutti molto stupiti, me lo hanno dato con molta dolcezza, sensibilità e spontaneità. Ho pianto davanti a loro senza vergogna. (un pilota che piange col proprio team, non si è mai visto!)
E adesso ho voglia di portare nella prossima gara, per me e per il mio team, le tue parole.
Ragazzi, dobbiamo “surfare le emozioni”. Ho già trovato l’immagine che porterò loro e attaccherò nel box per tutto il week end di gara. Mi da tanta energia, tanta consapevolezza di essere accettato, di essere parte unica con loro, di condividere con tutti, i miei momenti di competizione che anche se non danno soddisfazioni di risultati tecnici, ci portiamo via emozioni vere, e finalmente un abbraccio sincero e di accoglienza.
Sono contento, piango e sono ancora più contento dell’ambiante protetto che sto allargando introno a me. Prima era solo il laboratorio di gruppo della psicoterapeuta, poi è diventato il counseling come cliente (davanti a 16 persone), poi il mio team di motociclismo, adesso con una nuova gran bella famiglia… il CSB.
Probabilmente sono andato fuori tema, come spesso mi dicevano a scuola. Ma ti prego non mi rimproverare, questo è un altro mio samskara che vive in me. Non sono mai andato bene a scuola, i miei genitori me lo hanno sempre fatto pesare tantissimo e adesso che ho deciso di iscrivermi a questi tre anni di studio, mi riaffiorano tutte le mie insicurezze del passato di non essere capace per la scelta fatta. Adesso però ho gli strumenti a mia disposizione, quelli che tu mi stai insegnando; analizzo il trauma, e trasformo, con l’aiuto della fede e l’impegno per ciò che sento che mi sta facendo diventare, qualcosa di più buono per me e per gli altri.

Giampiero, dalla Sede della Toscana