La meditazione guidata Bhakti Yoga è una tecnica molto antica, che porta il soggetto ad un’osservazione profonda di se stesso, del contesto relazionale e del piano esistenziale-progettuale, consentendo un atto trasformativo interiore che trova il suo fondamento nel Principio attivo interiore, il principio Causale. Per la letteratura Upanishadica e Puranica esso è il Brahman che risiede nel cuore, Paramatma, che accompagna l’essere individuale nel suo viaggio nel samsara (si veda Bhagavad-gita XVIII, 62). La stessa letteratura menzionata, offre strumenti straordinari di indagine del profondo, che abbinati alla pratica meditativa consentono lo sviluppo del sé testimone dell’esperienza, ovvero un atto che è sostanzialmente metacognitivo e spirituale, tale da avviare processi evolutivi, di trasformazione dei contenuti emotivi radicati nel profondo della psiche da tempo immemorabile (i samskara).
In questo nuovo ciclo di formazione avanzata ed intensiva di relazione empatica approfondiremo questo approccio, che trova i suoi fondamenti filosofici, teorici e pratici nella letteratura dello Yoga (Bhagavad-Gita, Yoga Sutra di Patanjali, Bhagavata Purana, Mahabharata).
Sono strumenti straordinari che quando assimilati consentono a chiunque di mettere in moto riflessioni profonde di cambiamento, di evoluzione verso nuovi stati di consapevolezza e progettualità.
Chi si forma come counselor ha così a disposizione strumenti creativi di applicazione pratica, che ispirano per loro natura al cambiamento.
Oltre ad approfondire gli strumenti del Bhakti-Yoga (meditazione, mantra, pratiche di gestione consapevole del respiro), approfondiremo l’uso delle “storie” nell’ambito della meditazione profonda e della relazione di aiuto.
Sappiamo infatti che ogni narrazione porta con se un significato:
- letterale, che si ha dalla lettura piana del testo, ovvero il racconto di per sé;
- allegorico, che allude a qualcos’altro, ovvero per esempio ad un percorso di trasformazione;
- morale, che ha la funzione di insegnare, infatti la narrazione serve per far riflettere gli uomini sul significato della vera felicità, del senso etico e morale della vita;
- anagogico, il significato spirituale, quello più elevato.
Ma non solo. Ogni narrazione allude anche ad un significato specifico:
- in relazione al singolo;
- al rapporto del singolo con gli altri;
- in relazione alla società;
- in relazione al piano transpersonale
L’uso di queste diverse modalità con le quali intendere una narrazione consente di avviare strumenti di lavoro profondamente evolutivi e ricchi di significato per se stessi e per il soggetto con il quale il counselor si trova in relazione.
Ci interrogheremo su questi principali temi: l’atto creativo della narrazione come co-creazione e co-partecipazione nell’ambito del colloquio di counseling
i diversi livelli interpretativi delle narrazioni come strumento di indagine del profondo
la meditazione guidata Bhakti-Yoga come strumento per facilitare il cliente a prendere consapevolezza di sé
quali narrazioni meditative sono più idonee per facilitare il cliente ad attraversare uno stato emotivo difficile ed impegnativo?
la narrazione della vita intesa come atto di riflessione esistenziale, per l’ascesa a piani di consapevolezza superiore
studio della visualizzazione meditativa Yoga così come sviluppata da Marco Ferrini
Saranno utilizzati i seguenti strumenti: Esercizi di pratica meditativa Bhakti-Yoga specifici per il colloquio
Esercizi di gestione del respiro consapevole
Esercizi di visualizzazione meditativa
Esercizi di consapevolezza corporea, cognitiva-emotiva e spirituale
Metodologie di supervisione del colloquio di counseling
Di seguito le date dei singoli moduli
Webinar di condivisione ed esercitazione
Webinar di condivisione ed esercitazione
Webinar di condivisione ed esercitazione
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La partecipazione ai seminari in presenza tiene di conto di tutte le disposizioni di sicurezza
e sanificazione previste in questo periodo.