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Ho percepito accoglienza, ascolto, assenza di giudizio, senso di libertà, condivisione.

OTTOBRE 2019 - La predisposizione del counselor per superare i condizionamenti, false identificazioni, blocchi emozionali e difese

In questo Seminario di Counseling del Centro Studi Bhaktivedanta ho percepito accoglienza, ascolto, assenza di giudizio, senso di libertà, condivisione. Lavorare sulle maschere del sé mi ha portato ad entrare di più in me stessa. Ci sono stati momenti in cui ho apprezzato come le persone intorno a me cercassero di essere loro stesse in modo autentico. Non essendo abituati, io per prima, a esprimere il proprio sentire, ho constatato lo sforzo e la fatica che costa trovare le parole giuste. È faticoso verbalizzare le proprie emozioni, ma ci si riesce!

Abbiamo fatto un esercizio in cui una persona si metteva al centro e otto persone “guardiane” si posizionavano intorno formando una specie di gabbia “vivente” e rappresentavano le sue maschere. La persona doveva cercare di liberarsi. Io ho fatto due volte la parte del guardiano. Per me è stato un esercizio molto coinvolgente. Mi sentivo molto forte e in grado di eseguire il compito assegnato e questo mi dava sicurezza. Questo esercizio mi ha portato a realizzare l'impossibilità di uscire dalla gabbia con la sola forza fisica e la necessità quindi di andare oltre, di ricorrere a risorse ulteriori, cioè metacognitive e spirituali. Nei giorni successivi al Seminario ho ripensato spesso alle dinamiche che si sono attivate, finché ho visualizzato che la persona all’interno della gabbia si liberava uscendo dall’alto librandosi nell’aria come un personaggio di un quadro di Chagall. Infatti, l’unica parete senza maschere bloccanti della gabbia era quella in alto ed era quella a permettere la libertà! Ho pensato: “che bella immagine.... Uscire volando!” e mi sono tornate in mente le parole del Maestro Marco Ferrini, che spesso invita ad uscire sempre dai problemi “dall’Alto”. Forte di questa convinzione, mi rendo conto di dover lavorare molto sulle mie maschere, che a poco a poco sto individuando. Per quanto costi fatica, il lavoro che sto facendo con il corso di Counseling mi permette di conoscermi meglio e sono giunta a definire che una mia maschera bloccante è la paura non solo di sbagliare, ma anche la paura di essere punita. Quando ho intravisto queste mie paure in me stessa, mi sono sentita bambina, piccola piccola e un po’ "stupidina" come mi sentivo a volte in famiglia. Questo disagio da ragazzina lo compensavo cercando di essere la migliore a scuola e con gli amici: quanto giudicante ero nei miei confronti. Gli altri magari li giustificavo, ma non riuscivo a perdonare me stessa, mi vergognavo se sbagliavo! Crescendo mi sono resa conto che non sapevo nulla di ciò che valesse veramente sapere. Solo questa Scuola di formazione in Counseling del Centro Studi Bhaktivedanta sta colmando le mie lacune nel conoscere me stessa. Prima tutti i libri che leggevo cercando delle risposte soddisfacevano solo parzialmente il mio desiderio di conoscere (chiaramente quello che non avevo ben chiaro è che tutto il mio desiderio di conoscere era solo di conoscere il senso della vita). Ora mi rendo conto che ciò che sto studiando mi riempie, mi sta donando tantissimo, mi aiuta a conoscere me stessa e gli altri, riconosco sempre più le dinamiche egoiche mie e le riconosco anche negli altri (qualche volta) . Il mio atteggiamento verso me stessa è cambiato: percepisco compassione in me e riesco a guardarmi e a guardare gli altri con empatia. In fondo, siamo tutti sulla stessa barca e trovo sia bello pensare che siamo sulla stessa barca, ma nel grande viaggio verso l’Amore.

Giuliana dalla Sede del Veneto